Riaprono i caffé e i ristoranti: qui siamo a Torino - Ansa
L'Italia si risveglia quasi tutta in "giallo" ed è di nuovo tempo di riaperture: per 50 milioni di italiani è possibile tornare a pranzo o a cena fuori - letteralmente, perché almeno inizialmente si mangerà solo all'aperto - ma anche al cinema o a teatro. E si potrà ricominciare a viaggiare liberamente tra regioni gialle per qualsiasi motivo, turismo compreso, cosa che era vietata dal 18 dicembre; mentre da o verso regioni arancioni/rosse si potrà viaggiare a patto di avere il cosiddetto 'pass verde', la certificazione che attesti la vaccinazione o la guarigione, o anche un tampone effettuato nelle 48 ore precedenti.
Inoltre, si potrà continuare a frequentare i negozi - anche se i centri commerciali resteranno chiusi nei weekend fino al 15 maggio - o andare dal parrucchiere, insomma si tornerà a condurre una vita simile alla normalità anche se fino alle 22, ora in cui scatta il coprifuoco ma sul quale è in corso una nuova battaglia politica.
Altri passi in avanti nelle riaperture anche per la scuola: in zona gialla e arancione tutti i ragazzi delle elementari e delle medie tornano in classe, mentre per le superiori la presenza è almeno al 70% e può arrivare fino al 100%. In zona rossa, invece, tutti presenti fino alla terza media, mentre alle superiori l'attività in classe si svolge almeno al 50%.
A eccezione delle Regioni ancora 'arancioni' - Basilicata, Calabria, Puglia, Sicilia e Valle d'Aosta - e dell'unica 'rossa' - la Sardegna - dove restano le restrizioni e continuano quindi le chiusure, il resto del Paese quindi riapre e riparte.
Cosa è consentito fare?
Nelle Regioni gialle sono sempre permessi gli spostamenti in entrata e in uscita dai territori, ma fino al 15 giugno è possibile un solo spostamento una volta al giorno verso un'abitazione privata, in un massimo di 4 persone oltre ai minorenni (fino a 18 anni) sui quali si esercita la responsabilità genitoriale.
Da oggi via libera a ristoranti bar, pub, gelaterie, pasticcerie "con consumo al tavolo esclusivamente all'aperto, anche a cena" nel rispetto degli orari del coprifuoco - dalle 22 alle 5 - e dei protocolli di sicurezza: la circolare del Viminale emanata sabato ribadisce che il rientro a casa deve avvenire entro le 22 e prevede maggiori controlli proprio nei locali, per il rispetto delle norme anti Covid, e nelle zone della movida per evitare assembramenti. Nei ristoranti si potrà mangiare al chiuso (anche se solo a pranzo) dal 1 giugno, non prima.
Riaprono anche i musei ed è possibile, dopo mesi di chiusure, assistere a spettacoli in sale teatrali, da concerto, cinema, live club e in altri locali o spazi anche all'aperto: obbligatoria la prenotazione dei posti a sedere e il rispetto di un metro di distanza tra gli spettatori (a eccezione dei conviventi). La capienza non può essere comunque superiore al 50% di quella massima autorizzata e non possono esserci più di mille spettatori all'aperto e 500 al chiuso.
Altra novità sul fronte dello sport: da oggi si può tornare a praticare tutte le discipline all'aperto, anche di squadra e di contatto, ma senza poter utilizzare gli spogliatoi. Per la riapertura delle piscine, all'aperto, però bisognerà aspettare il 15 maggio mentre per le palestre il 1 giugno. Tutte le misure sono previste dal 26 aprile fino al 31 luglio.
Domenica di assembramenti nelle città italiane
Domenica 25 aprile si sono verificati assembramenti in molte grandi città: Via del Corso a Roma è stata chiusa temporaneamente perché c'era troppa gente; ci sono stati interventi per assembramenti sia a Campo de Fiori e piazza di Spagna, al parco della Caffarella, al parco Schuster e a piazzale Magellano a Ostia. A Bologna è stato segnalato un rave party illegale nel parco di Villa Angeletti, nella prima periferia cittadina. A Milano nella notte tra sabato e domenica si è vista una movida incontrollata alla Colonne di San Lorenzo e sui Navigli.