Davide Prosperi
Comunione e Liberazione interviene sull’esito del voto del 25 settembre con un documento del presidente della Fraternità Davide Prosperi, intitolato "Dal riconoscimento di un bene, un’unità di giudizio: serve un’educazione del popolo". Si fa riferimento alla «fiducia che una chiara maggioranza di elettori ha voluto dare a una certa proposta politica» e al riferimento fatto da Giorgia Meloni al «tempo della responsabilità». Per Prosperi, «visto il momento delicatissimo che il Paese sta attraversando» esso diventa «un richiamo rivolto a tutti: al governo, alla maggioranza sulla carta solida che lo sosterrà, a un’opposizione che ci auguriamo costruttiva, alle istituzioni e soprattutto alla società civile».
Il presidente di Cl riflette poi sull’invito venuto dalla Chiesa a implicarsi nella costruzione del bene comune. Il tema «suggerisce nuove responsabilità che è necessario assumersi». Prosperi cita don Luigi Giussani per dire che il primo passo è quello di tendere a un giudizio comune il cui «fattore fondamentale, anche sulla politica» è «l’appartenenza alla comunità cristiana. Una tale dinamica di giudizio ci libera dalla logica dello scontro tra opinioni e ci aiuta a mettere a fuoco la vera natura dell’unità tra di noi», che non è definita «dal fatto di trovarci necessariamente concordi su cosa votare», ma dal fatto che «ci interessa che chiunque governi e chiunque si trovi alla maggioranza o all’opposizione si possa sempre confrontare con le priorità che sentiamo decisive per il bene comune, un bene possibile per ogni persona nella concretezza della sua vita e quindi per tutta l’umanità». Un riconoscimento comune reso possibile dalla certezza della presenza di Gesù Cristo, che è «ciò che abbiamo di più caro».
Prosperi individua quindi due fattori che si augura caratterizzino l’iniziativa di Cl nella società di oggi: il primo è la «preoccupazione educativa. Prima di ogni altra questione ci stanno a cuore la difesa della vita, il sostegno alle famiglie, una vera parità scolastica, il lavoro come ambito di crescita umana e non solo professionale». Per Prosperi «la questione educativa e antropologica resta quella più infiammata». e «la minaccia più grave a una certa immagine di stato di diritto che si vuole dominante in Occidente è una certa concezione della vita umana e della persona».
Il secondo fattore fondamentale, conclude Prosperi, è «un impegno senza riserve per la pace», in «totale sostegno al giudizio sulla guerra in corso espresso dal Santo Padre», circa «l’assoluta necessità di avviare un dialogo tra le parti per non cedere alla pericolosa spirale alimentata dagli "imperialismi in conflitto"». Temi su cui Cl invita tutti a «promuovere iniziative di preghiera e di sensibilizzazione dell’opinione pubblica