Nando Pagnoncelli

«Di solito quando una componente di maggioranza stacca la spina si porta dietro il rischio della impopolarità. Questo è sempre avvenuto, non solo in Italia », avverte Nando Pagnoncelli, presidente di Ipsos Italia. «Anche se non è detto che nel panorama italiano, caratterizzato da grande volatilità, sia per forza così».

Ma non può essere che proprio la volatilità porti a pagare pegno anche di più?
È difficile fare rilevazioni in pieno agosto. Certo, a luglio abbiamo rilevato che due italiani su tre non credevano che il governo cadesse, convinti che le conflittualità registrate dopo il voto europeo rientrassero nella fisiologica dialettica fra due forze che avevano avviato un’esperienza di governo sulla base di un contratto e di un compromesso.

Solo una previsione o anche una speranza?
Era una previsione che nascondeva anche un auspicio da parte degli elettori delle due forze.

E che potrebbe ora portare a una delusione?
Una delusione, certo, alla quale potrebbe ag- giungersi anche una mancata comprensione delle ragioni di questa crisi.

Queste perplessità nella pubblica opinione potranno aiutare a ricostituire una maggioranza che eviti il ritorno alle urne?
Difficile dare una risposta, visto il tatticismo e le prese di posizione che abbiamo visto cambiare nel giro di poche ore. Anche gli analisti fanno fatica a decifrare la situazione e a individuare uno sbocco a questa fase.

L’aumento dell’Iva rischia di essere alle porte. Chi se ne caricasse la responsabilità, spingendo per le urne, non rischia l’impopolarità?
Il rischio è molto forte. Anche se nella storia recente misure impopolari sono state accettate, se accompagnate a un obiettivo di lungo termine. Penso al risanamento che fu necessario prima di entrare nella moneta unica. Però in quel caso c’era un sogno, un obiettivo condiviso.

Che cosa consigliano gli analisti alle forze politiche: governo o voto anticipato?
A luglio i più scommettevano per la continuità, ma non erano ancora volati gli stracci. Ora il rilevamento andrà rifatto.