martedì 29 marzo 2022
Volontari al lavoro per aiutare chi fugge dalla guerra ed ha bisogno di tutto, cibo, aiuto ma anche sostegno umano. Le parole di chi ha lasciato indietro parenti e amici
In Romania e Ungheria per accogliere i profughi ucraini. Videotestimonianza
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A oltre un mese dall'inizio della guerra in Ucraina, le persone fuggite dal Paese sfiorano ormai i 4 milioni. Un'emergenza continua. Anche Cesvi, associazione umanitaria fondata a Bergamo nel 1985 e attiva in molti Paesi del mondo, si si attivata al confine con l’Ucraina, in particolare in Ungheria e in Romania, per prestare primo soccorso alla popolazione, in maggioranza donne e bambini, in fuga dalla guerra. Alcuni profughi in particolare sono smarriti e hanno bisogno di tutto, ma soprattutto di supporto umano.

In Ungheria, presso la stazione di Záhony, dove dall’inizio del conflitto si stima siano transitati almeno 150mila profughi, l’organizzazione ha allestito una tensostruttura capace di accogliere fino a 10mila persone e offrire loro un pasto caldo, informazioni necessarie per gli spostamenti, una connessione Wi-Fi potente, stazioni di ricarica del telefono, schede sim per mettersi in contatto con parenti e amici. Al momento Cesvi è l’unica organizzazione presente stabilmente nella municipalità di Záhony.

In Romania, nella cittadina di Sighet, in collaborazione con Sos Bambini Romania, assiste madri e figli fornendo loro pasti caldi, kit igienici, supporto psicologico, attività ricreative e didattiche. Secondo le Nazioni Unite, con quasi 600mila profughi, la Romania è il secondo Paese, dopo la Polonia, per arrivi dall’Ucraina.

Inoltre a Velykyi Bereznyi, in Ucraina ma vicino al confine slovacco, invece è sorta una tensostruttura riscaldata dotata di servizi igienici. Qui gli sfollati hanno la possibilità di riposare in attesa di varcare la frontiera con la Ue, ricevere cibo, bevande calde, articoli per l’igiene e carte sim.

Per saperne di più puoi visitare il sito Cesvi CLICCA QUI

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