Un particolare della lettera dei detenuti di Catelvetrano ai giovani che scelgono di fare volontariato - Dal sito della diocesi di Mazara del Vallo
L'estate è anche tempo di volontariato. E molti giovani dedicano una parte delle loro vacanze donando il proprio tempo al servizio degli altri. Quest'anno anche in Sicilia è accaduto ancora una volta. Giusto per fare un paio di esempi, pure al quartiere Zen di Palermo e a Castelvetrano.
I detenuti della terza sezione della casa circondariale di Castelvetrano hanno saputo dell’impegno dei ragazzi come volontari a favore dei più piccoli e dei più deboli. Così hanno scritto una lettera rivolta ai giovani, riportata dal sito della diocesi di Mazzara del Vallo.
«Non possiamo che essere felici che voi esistiate e che portiate molto frutto in una società che ha tanto bisogno di buoni esempi, di altruismo e di tanto amore - scrivono -. È difficile oggi trovare giovani come voi, in una realtà sociale dove si sono persi gran parte dei valori etici, morali e principalmente religiosi, dove si sta perdendo la fede, dove non si ricerca più il contatto con Dio e dove prevale la ricerca della felicità dove non esiste, dove non può esistere, nel materialismo puro, nel consumismo più sfrenato, dove l’uomo pensa di poter avere il controllo della propria vita e della propria felicità, ma non è così, prima o poi, succede a tutti nella vita, bisogna fare i conti con momenti, più o meno lunghi, di grande difficoltà e dolore dai quali è difficile uscire».
I detenuti nella lettera pi aggiungono: «Ogni uomo si trova spesso e inevitabilmente vittima di errori commessi, difficoltà improvvise, malattie e tante altre situazioni o vicende gravi e brutte come le nostre, dove tutto crolla, l’esistenza subisce uno stravolgimento inatteso e sconfortante, ci si trova in un tunnel di cui difficilmente si vede la fine e ci sembra di non avere più la forza di rialzarci, si ha paura di perdere la fede perché ci si sente abbandonati da Dio, ma non è così. È proprio in questi momenti di buio totale che Dio è con noi, bisogna solamente avere fede in Lui, cercarlo, invocarlo, chiedere con tutto il cuore il suo aiuto, il suo intervento, ed ecco che il nostro Padre Misericordioso ci fa sentire la sua presenza e la sua vicinanza, donandoci coraggio, speranza e pace nel cuore. Affidandoci totalmente a Lui, confidando solamente in Lui e sperando con tutto il nostro cuore in Lui, ecco che interviene in nostro favore ed in modo potente, la prova rimane, non c’è la toglie, ma c’è la fa attraversare in maniera più dolce, con la consapevolezza che tutto questo servirà per l’espiazione dei nostri peccati e per la nostra redenzione, portandoci in salvo. Quindi non bisogna mai perdere la fede, ma piuttosto potenziarla e testimoniarla con tutto l’amore possibile, mettendo come voi, tutto l’impegno e il cuore verso gli altri e specialmente verso i più piccoli ed i più bisognosi».