Ergastolo confermato anche in
ultimo grado per Giuseppe Setola e i sicari del clan dei Casalesi per la strage dei ghanesi avvenuta a Castel Volturno (Caserta) il 18 settembre 2008 e per la carneficina sfiorata,
appena un mese prima ai danni di una comunità di immigrati
nigeriani. Lo ha deciso la Corte di Cassazione che ha
rigettato i ricorsi presentati dai legali dei cinque imputati
confermando in toto la decisione emessa il 21 maggio 2013 dalla
quarta sezione della Corte di Appello di Napoli. Con Setola sono
stati condannati definitivamente al massimo delle pena Davide
Granato, Alessandro Cirillo e Giovanni Letizia mentre per
Antonio Alluce sono stati confermati 28 anni e sei mesi di
carcere.
Durante la strage del 18 settembre
2008 morirono sotto i colpi dei kalashnikov sei immigrati
africani, che ogni sera si ritrovavano all'esterno della
sartoria "Ob Ob Exotic Fashions", gestita da connazionali, al
chilometro 43 della Statale Domiziana, nel territorio di Castel
Volturno. Erano lì anche alle 22 del 18 settembre 2008
quando arrivarono in auto Setola ed i sicari, che poco prima
avevano ucciso il titolare di una sala giochi a qualche
chilometro di distanza, Antonio Celiento, che aveva denunciato
gli estorsori del clan qualche anno prima.
Nessuno degli immigrati: Kwame Antwi Julius Francis, Affun
Yeboa Eric e Christopher Adams del Ghana, El Hadji Ababa e
Samuel Kwako del Togo, e Jeemes Alex della Liberia - è emerso,
aveva avuto rapporti con il clan casertano né con la criminalità
di matrice nigeriana, che sul litorale gestisce, per conto dei
Casalesi, prostituzione e droga.
Alla strage, per la quale in giudizio è stata riconosciuta
l'aggravante dell'odio razziale (non quella del terrorismo),
sopravvisse solo Joseph Ayimbora, deceduto per cause naturali
nel 2012, la cui testimonianza fu decisiva per riconoscere
Giuseppe Setola ed i suoi sicari.
La decisione della Cassazione, che giunge al termine di un
iter processuale abbastanza veloce (meno di cinque gli anni
intercorsi tra l'inizio e la fine del processo, che in primo
grado partì il 12 novembre 2009), rende definitiva la parte
della sentenza d'appello che aveva disposto una provvisionale di
200 mila euro proprio ad Ayimbora. Il denaro andrà agli eredi.
Per le altre parte parti civili, ovvero i Comuni di Castel
Volturno e Casal di Principe, il Csa-Ex Canapificio e
l'Associazione "Mò Basta", già in appello, era stato
riconosciuto il danno ma senza quantificazione. Quest' ultima
avverrà in sede civile.