martedì 18 ottobre 2022
Domani si votano anche i vicepresidenti di Montecitorio e Palazzo Madama, un altro tassello nella corsa verso le consultazioni
La prima seduta del Senato

La prima seduta del Senato - Ansa Alessandro Di Meo

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Vincono le riconferme, soprattutto tra Pd, Lega e Fratelli d'Italia, nei capigruppo indicati dai partiti per Camera e Senato. Qualche nome nuovo invece nel M5s. È quanto emerge oggi, in uno dei passaggi verso le consultazioni al Quirinale che dovrebbero svolgersi tra giovedì e venerdì. Domani, invece, è il turno di eleggere i quattro vicepresidenti alla Camera e al Senato che affiancheranno il meloniano Ignazio La Russa al Senato e il leghista Lorenzo Fontana alla Camera.

La partita dei capigruppo alla Camera e al Senato

Come detto, Fratelli d’Italia, Lega e Pd hanno riconfermato i capigruppo uscenti. Il partito di Giorgia Meloni ha rieletto al Senato Luca Ciriani mentre alla Camera resta Francesco Lollobrigida. Rimangono al loro posto anche i leghisti Massimiliano Romeo (a Palazzo Madama) e Riccardo Molinari (a Montecitorio). Novità in Forza Italia, dove Alessandro Cattaneo sarà capogruppo alla Camera, mentre Licia Ronzulli (a lungo in lizza come ministro) si dovrà "accontentare" di dirigere i senatori azzurri.

Riconferme anche per il Partito democratico, con Enrico Letta che ha indicato come capogruppo al Senato Simona Malpezzi e alla Camera Debora Serracchiani. Giochi fatti anche nel M5s: Barbara Floridia (che sostituisce Mariolina Castellone) a Palazzo Madama e Francesco Silvestri a Montecitorio. Perfetto equilibrio nel Terzo Polo, con un capogruppo a testa tra Renzi e Calenda: Raffaella Paita (Italia Viva) al Senato e Matteo Richetti (Azione) alla Camera.

Il gruppo misto ha eletto come capogruppo al Senato Peppe De Cristofaro (Alleanza Verdi-Sinistra italiana), mentre alla Camera è stato designato Manfred Schullian (Sűdtiroler Volkspartei). Al Senato, invece, il gruppo per le Autonomie ha scelto come capogruppo Julia Unterbergerm, mentre Civici d'Italia-Noi Moderati-Maie ha nominato Antonio De Poli (Udc).

E quella dei vicepresidenti (ma non solo)

È evidente che la partita dei capigruppo va inserita nel gioco più ampio degli equilibri istituzionali, che in questo momento riguarda i ministeri e le vicepresidenze di Camera e Senato.

Alessandro Cattaneo, ad esempio, esce dal toto-ministri (era in lizza per quello della pubblica amministrazione), così come Licia Ronzulli, "respinta" da Meloni e ridimensionata anche dalla famiglia del Cavaliere. Berlusconi, secondo quanto filtra da Forza Italia, ha suggerito invece il nome di Giorgio Mulè alla vicepresidenza della Camera, ex direttore di Panorama e sottosegretario alla Difesa con Draghi. Per il Senato invece in serata sono circolati i nomi di Claudio Lotito e Maurizio Gasparri.

Il segretario del Pd Enrico Letta ha proposto Anna Ascani come vicepresidente alla Camera e la riconferma di Anna Rossomando al Senato. Per quanto riguarda il M5s, la nomina di Floridia come capogruppo al Senato porta con sé un'onda lunga. Infatti per quel ruolo correva anche Mariolina Castellone, che ora potrebbe puntare alla vicepresidenza del Senato, cui ambirebbe però anche Stefano Patuanelli. Come vice di Lorenzo Fontana a Montecitorio, invece, si parla dell'ex viceministra al Mise, Alessandra Todde e, in seconda fila, di Sergio Costa (ministro dell'Ambiente nei due governi Conte).

Il ministro (uscente) dell'Agricoltura Patuanelli potrebbe a questo punto correre per la Vigilanza Rai, destinata per prassi all'opposizione. Anche qui tuttavia non manca la concorrenza interna (Alessandra Todde, Riccardo Ricciardi e Chiara Appendino, data però in discesa).

E il Terzo Polo? Dalle parti di Renzi e Calenda da giorni si denuncia un presunto "inciucio" tra M5s e dem per dividersi i posti riservati alle opposizioni. Per questo Raffaella Paita ha comunicato che «al momento la nostra intenzione è quella di non partecipare al voto, ma domani mattina faremo un punto».

Carte coperte invece per le vicepresidenze di Lega e Fdi, anche perché le compagini ministeriali dei due partiti di destra sono ancora in definizione.


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