"L'obiettivo di alcuni era non fare nessuna legge. Fare melina. Ci voleva allora un colpo di reni per far svoltare la partita perchè fare uno zero a zero sui diritti sarebbe stato una vergogna". Così Matteo Renzi è intervenuto a sorpresa questa mattina alla scuola di formazione politica del Pd, trasmessa in streaming dal sito del partito. Il premier quindi ha aggiunto: "Sono straorgoglioso".Sul ddl è intervenuta anche il ministro delle Riforme Maria Elena Boschi. "La mia posizione era anche più coraggiosa di quella che abbiamo approvato al Senato e che mi auguro il prima possibile sia approvata alla Camera. Io sono convinta che il voto al Senato di giovedì sia stata un vittoria per i diritti civili nel nostro Paese". Boschi ha rivelato che "quando ci siamo giocati tutto con il maxi-emendamento, e ho dovuto firmare, mi tremava la mano. Perché nel firmare ho pensato a tanti volti, a tanti nomi. E ho pensato a dei mieiamici per cui questa legge è arrivata tardi. Ma per tante altre coppie questa legge servirà".E poi la promessa di Boschi: "Faremo una legge sulle adozioni che riguardi tutti: gay, single, eterosessuali. Noi dovremo partire da una cosa semplice: chi è il soggetto più importante? Per me non c'è dubbio, i bambini. E si parte da lì, dai bambini. È un tema delicato". Tanto delicato che la discussione comincia già a farsi incandescente. Lorenzo Cesa, segretario dell'Udc, e Rocco Buttiglione, vicepresidente del gruppo AP-Udc alla Camera, definiscono "inaccettabile" il cinismo "con cui qualcuno nel Pd vuole intervenire per ripristinare quella stepchild adoption che il Parlamento ed il popolo italiano hanno chiaramente rigettato". Ma, aggiungono i due esponenti "l'adozione non è un diritto dei gay (e nemmeno degli eterosessuali). Per parlare sensatamente di adozioni bisogna partire dal diritto dei bambini. Il primo diritto del bambino è quello di non essere reso di proposito orfano alla nascita. L'adozione esiste per dare una famiglia ai bambini rimasti orfani, non si creano a posta degli orfani per poterli adottare. Chi cerca di modificare l'equilibrio raggiunto nella legge sulle unioni civili e senza l'adozione gay vuole la fine del governo Renzi. L'Udc aveva già preannunciato la sua intenzione di uscire dal governo se fossero passate le adozioni gay con la legge Cirinnà e a maggior ragione uscirebbe se le adozioni gay rientrassero con un nuovo progetto di legge. Usciremmo ed inviteremmo gli amici di Ncd a fare la stessa cosa", concludono Cesa e Buttiglione.
Sul tema è intervenuto anche Renato Schifani, presidente dei senatori di Area popolare: "A due giorni dal voto con il quale il Senato ha approvato il disegno di legge sulle unioni civili, i sondaggi confermano la bontà della nostra scelta e cioè di avere regolato i diritti delle coppie di fatto, senza omologarle al matrimonio, e di aver impedito l'inserimento nel nostro ordinamento della stepchild". Dopo l'articolo scritto da Mantovano e Introvigne e pubblicato oggi da Avvenire sul tema dell'obiezione di coscienza, il deputato di Area popolare Alessandro Pagano sostiene che "è assolutamente necessario inserire il principio dell'obiezione di coscienza, in particolare nei casi di iscrizione e trascrizione nei registri dello stato civile. Chi è contrario ai matrimoni gay e alle unioni civili deve avere infatti il diritto di manifestarlo senza conseguenze, in particolare sul piano penale, nell'esercizio delle proprie funzioni".