mercoledì 18 agosto 2021
Le scommesse in Rete sono salite del 12,5%, superando per la prima volta le 'giocate' fisiche. E sempre più persone aprono 'conti gioco' per gestire depositi e prelievi destinati soltanto alle slot
Gli italiani investono sulle slot
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«Azzardo, ogni minuto 2.530 puntate», titolava Avvenire il 7 aprile 2014. Lo scorso anno, malgrado la pandemia, il lockdown, le sale chiuse, le slot spente, si è arrivati a più di 19mila, 7,5 volte il dato di sette anni fa. Un aumento del 750%. Un’enormità per un settore che denuncia di essere in crisi. I dati sono quelli ufficiali della Sogei, la società del ministero dell’Economia che registra tutti i dati dell’anagrafe tributaria, compresi quelli dell’azzardo. Ebbene, nel 2020 le transazioni registrate sono state 10 miliardi. Erano 1,33 miliardi nel 2014. E 10 miliardi di transazioni vogliono dire 10 miliardi di giocate, tasti pigiati, puntate, mani di videopoker, scommesse e quant’altro, come ci spiega Filippo Torrigiani, esperto di azzardo consulente della Commissione parlamentare antimafia. E 10 miliardi di giocate all’anno vogliono dire 27,4 milioni al giorno, quasi 1,2 milioni l’ora, 2.530 al minuto, 317 al secondo. Notti, domeniche e festività comprese.

E, lo ricordiamo, si tratta del 2020, anno nel quale per gran parte dei mesi tutto è stato chiuso. Sicuramente è l’effetto del fortissimo aumento dell’azzardo online, ma anche della crescita nei momenti di riapertura dopo il lockdown. Lo scorso anno gli italiani hanno speso in azzardo più di 80 miliardi di euro, meno degli oltre 110 del 2019, ma evidentemente han- no continuato a 'giocare' moltissimo, a buttare via oltre che soldi anche tempo. Magari nel chiuso di casa davanti a un computer o a uno smartphone. I dati lo confermano. Nel 2020, rispetto al 2019, l’azzardo è dunque calato del 27,5% ma mentre quello fisico è sceso del 47,1%, quello online è cresciuto del 12,5% e per la prima volta supera in valore assoluto di giocato quello fisico: 40,9 miliardi contro 39,1. E in alcune Regioni del Centro sud l’online è arrivato a percentuali ancora maggiori: Sicilia 74,5%, Calabria 66,7%, Basilicata 65,6%, Campania 63,2%.

A confermare il boom dell’online è stato alcuni giorni fa Marco Tiso, Online Managing Director di Sisal, una delle maggiori società dell’azzardo. «L’online ha beneficiato della chiusura delle sale fisiche, in termini di spesa è cresciuto del 78%». Una crescita che non si ferma. E questo anno ancora di più. Ad esempio a luglio la spesa nei casinò games ha sfiorato i 129 milioni di euro, un dato in aumento del 39% rispetto ai 92,6 milioni dello stesso periodo del 2020.

Una quantità enorme di soldi bloccati sull’azzardo. In Italia attualmente sono registrati più di 7 milioni di conti gioco d’azzardo, sui quali sono depositati più di 3 miliardi di euro. Il conto gioco è uno spazio fornito da una società di giochi oppure di scommesse, sul quale il titolare può gestire in autonomia i depositi e i prelievi di fondi monetari, di solito grazie al collegamento ad una carta di credito o a una carta prepagata. Una sorta di 'sistema bancario parallelo'. Lo ha confermato la sentenza dell’8 giugno della Corte di Cassazione sezione penale, condannando una persona che aveva ottenuto il reddito di cittadinanza senza denunciare la titolarità di un conto gioco sul quale erano versate varie migliaia di euro. I conti gioco, scrive la Cassazione, sono «strumenti che formalmente non costituiscono conti correnti o carte di credito, ma che, per le loro funzionalità, ne riproducono le caratteristiche».

In altre parole proprio una sorta di 'sistema bancario parallelo' dove sono bloccati miliardi di euro destinati solo all’azzardo. Anche ora che economia, imprese e famiglie faticano. Mentre c’è chi, invece, approfitta dei conti gioco per riciclare denaro di illecita provenienza. Proprio in questi giorni sempre la Cassazione ha confermato la condanna per frode informatica e riciclaggio, disposta dalla Corte d’Appello di Napoli nei confronti di un uomo che utilizzava un conto gioco online per dissimulare la provenienza di alcuni guadagni. E non è certo la prima volta che somme illegali vengono 'ripulite' con l’azzardo, come denunciato più volte dalla Banca d’Italia. Un motivo in più per fare chiarezza.

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