"Il Governo è favorevole a prendere in
considerazione modifiche della struttura del bonus bebè
previsto dalla legge di stabilità in rapporto all'esigenza di
una più efficace iniziativa per i minori poverissimi, in
condizione di povertà assoluta". Lo ha detto il viceministro
all'Economia Enrico Morando intervenendo in commissione
Bilancio alla Camera. La minoranza del Pd ha depositato ieri un emendamento che propone di riservare il bonus ai nuceli familiari con reddito Isee di 15mila euro, riducendo nettamente il campo rispetto alla prima ipotesi lanciata dal premier Renzi (tetto di reddito familiare a 90mila euro) al fine di rendere più corposo l'assegno e di riservarlo solo alle famiglie in gravi difficoltà economiche.Morando ha ribadito l'orientamento
del governo a non modificare invece il bonus Irpef,
sottolineando la convinzione che la sua stabilizzazione porterà
"a una sua maggiore efficacia" sul fronte del sostegno alla
domanda. Effetto "che secondo noi già c'è stato ma non grande
come avrebbe potuto per l'incertezza" sul bonus che ora si
supera appunto con la sua stabilizzazione.
Certo, ha ammesso "i problemi sollevati sull'equità e la
giustizia sociale esistono ma non può non considerarsi il fatto
che questo si chiama bonus Irpef perché si agisce in riduzione
della pressione fiscale sul reddito del lavoro: non è colpa del
bonus se l'Irpef ha una certa struttura e agisce in un certo
modo. Non si può avere la pretesa che sia il bonus a modificare
la struttura dell'Irpef" che è sulla persona, non sulla
famiglia. Quindi "non c'è una chiusura ma tirare questo filo ne
provocherà la rottura". Viceversa sul nuovo bonus bebè, pensato
come sostegno alla famiglia c'è "un orientamento favorevole a
procedere a modifiche dell'intervento".
"Non è vero, come si è detto nella discussione - ha
sottolineato poi Morando al termine della seduta della
commissione - che non siamo chiusi di fronte alla necessità di
contrastare la povertà".