Bonelli - Ansa
Una provocazione, forse. Ma anche un modo per suonare la sveglia a sinistra, dato che la maggioranza di centrodestra, in Italia e in Europa, non mostra crepe quando si tratta di ridimensionare gli obiettivi della transizione ecologica. Angelo Bonelli, co-portavoce dei Verdi e deputato di Avs, mette sul tavolo il «reato di negazionismo climatico», da opporre al «climafreghismo» che vede crescere nell’altro campo politico. L’idea diventerà, assicura Bonelli, una vera e propria proposta di legge perché l’Italia è «è diventata un hotspot climatico» e «chi mistifica, specialmente se ha ruoli istituzionali, fa danni per miliardi di euro».
In cosa consiste e come si configurerebbe il reato di negazionismo climatico?
Il negazionismo climatico fa più danni della grandine, dell’alluvione, della siccità e delle ondate di calore messe insieme. Nega ciò che scientificamente è stato provato e vuole condizionare le scelte politiche necessarie per mettere in sicurezza il pianeta e la vita delle persone. Le più grandi società dell’Oil & Gas hanno investito un miliardo di dollari, negli anni successivi all’approvazione degli Accordi di Parigi sul clima, in attività di disinformazione.
È una risposta a chi da destra parla di fanatismo ecologista?
In questi giorni mentre nel Centro-Sud il caldo raggiungeva picchi di 47° C, nel Veneto e in Trentino cadeva grandine come palle da tennis e il vento sradicava centinaia di abeti, la destra continuava nella sua strategia di disinformazione. Giorgia Meloni è a capo della destra ultranazionalista europea che ha individuato negli ecologisti e nella transizione ecologica il nemico. Ma vorrei chiedere alla presidente Meloni se per lei 10 miliardi di euro di danni causati dagli eventi meteorologici estremi solo dall’inizio del 2023 sono fanatismo ecologista. Ricordo poi che il governo ha eliminato la tassa sugli extraprofitti sulla speculazione sul gas voluta da Draghi: un regalo da oltre 10 miliardi di euro. Il gas ad agosto 2022 costava 320 euro/MWh, oggi costa 27, mentre le bollette continuano ad essere alte. Altro che destra sociale, sono la destra dell’élite e dei privilegi e fanno la guerra alla transizione ecologica per difendere quegli interessi economici contro l’energia del sole e del vento che sono fonti energetiche gratuite.
Teme anche per il Pnrr sul fronte ambientale?
Il governo ha eliminato progetti per la realizzazione di tratte ferroviarie necessarie per i pendolari. È un fatto grave. Mentre vorrebbe realizzare un’opera inutile e dannosa da 15 miliardi di euro come il ponte sullo stretto.
Il fronte del centrosinistra largo non pare granitico sui temi della transizione...
Con il fronte del centrosinistra abbiamo il dovere di trovare dei punti di condivisione se non vogliamo far governare la destra per i prossimi anni, anche se con il Pd ci sono divergenze sulla politica energetica dei rigassificatori o del deposito di cattura e stoccaggio di Co2.
In Europa esclude che Verdi e Conservatori lavorino su questi temi in una stessa maggioranza?
I Conservatori sono il riferimento politico di Giorgia Meloni che lavorano per fermare le leggi sul clima. Hanno detto di no a tutto: dalla legge sul clima, a quella sulla natura al Green Deal. Noi stiamo lavorando per costruire un’Alleanza eco-sociale per il clima, la democrazia e la pace. Un’alleanza, alternativa a Pd e M5s, che partendo dall’esperienza di Alleanza Verdi e Sinistra vada oltre per costruire una lista europea che accolga le esperienze civiche e territoriali più virtuose nel nostro Paese e che abbia come obiettivo il 5%.