martedì 13 giugno 2023
Accertamenti a Bologna dove la piccola Kata sarebbe stata vista a bordo di un bus. Al momento nulla di concreto. La zia: «Abbiamo una speranza in più». Il pm: «Non escludiamo nulla»
La pm Christine Von Borries all'uscita dall'ex hotel Astor

La pm Christine Von Borries all'uscita dall'ex hotel Astor - ANSA

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Sono già passati quattro giorni dalla sua sparizione ma la piccola Kataleya, 5 anni, non è stata ancora trovata. Firenze resta sulle tracce della bimba scomparsa sabato pomeriggio da un ex hotel occupato in via Maragliano, nel quartiere residenziale di Novoli. Nelle scorse ore, le indagini hanno persino valicato gli Appennini. A seguito di una segnalazione arrivata alle forze dell'ordine, sono scattati ieri accertamenti in provincia di Bologna. La piccola sarebbe stata avvistata su un bus in Emilia-Romagna già sabato sera da una donna, che ha contattato la polizia soltanto ieri. Sul mezzo pubblico una bimba sarebbe stata vista in compagnia di un adulto. L'attendibilità delle dichiarazioni è ora al vaglio dei carabinieri e della procura di Firenze, che conducono le indagini.

Sopralluogo all'ex hotel

Proseguono, nel frattempo, le ricerche nel capoluogo toscano. Le indagini del sostituto procuratore Christine Von Borries della Direzione distrettuale antimafia di Firenze sono iniziate stamani proprio dall'ex hotel Astor, dove la bimba vive con la famiglia, e dal condominio confinante. Gli investigatori dei carabinieri hanno interrogato a tappeto i circa cento occupanti dello stabile. «Sentono tutti, vanno da chi abita ogni camera, li fermano uno a uno», ha dichiarato una parente della bimba scomparsa. L'obiettivo è entrare in tutti gli alloggi, cercare ogni indizio e raccogliere qualsiasi testimonianza per rintracciare Kataleya e delineare il quadro di abusivismo in cui abita la bimba assieme ad altri minorenni. Anche il contesto sarà importante, qualora venga confermata l'ipotesi che l'eventuale rapimento sia collegato al racket degli affitti nell'ex albergo. La procura infatti sta indagando per sequestro di persona a scopo di estorsione, ma per ora dei presunti rapitori non ci sarebbe alcuna traccia. A intricare la matassa anche un messaggio su Facebook, acquisito dagli inquirenti, pubblicato una famiglia di occupanti: «Ricordatevi che in Perù avete una famiglia». E le enigmatiche dichiarazioni della zia Elisa Suarez, convocata dai pm: «Abbiamo una speranza in più, non posso dire che cosa, ma noi abbiamo questa fede». Anche per questo, come confermato dal magistrato Von Borries all'uscita dall'Astor, «non escludiamo nulla». Neppure che la bimba possa essere stata portata all'estero. Esito negativo anche dai controlli effettuati ieri sera dalle unità cinofile dei carabinieri in via Monteverdi, a qualche centinaia di metri dall'ex albergo, in alcuni alloggi Inpdap (Istituto nazionale di previdenza e assistenza per i dipendenti dell'amministrazione pubblica) occupati.

Zio e fratellino interrogati

Proseguono anche gli interrogatori. Oggi è stato il turno dello zio, Abel Alvarez Vasquez, sentito dal pm come persona informata sui fatti. E del fratellino di 7 anni, chiamato per ricostruire le ultime ore prima della sparizione. Ieri era stata la volta della madre, Kathrina Alvarez, che in serata aveva poi ingerito volontariamente candeggina finendo in ospedale, dove ha trascorso la notte. «Non denuncio, ma riportatemi a casa la bambina», aveva detto ai magistrati. Adesso è fuori pericolo, ma ancora assistita dai sanitari al pronto soccorso dell'ospedale di Careggi. Il gesto di Kathrina Alvarez ricalca quello compiuto dal padre di Kataleya, dopo aver appreso della sparizione della figlia domenica scorsa. Dentro al carcere fiorentino di Sollicciano, dove è detenuto dallo scorso marzo, l'uomo aveva ingerito del detersivo ed era stato sottoposto alla lavanda gastrica. Piantonato dalla polizia, avrebbe anche tentato il suicidio in ospedale, provando a strangolarsi con un cavo. Adesso è fuori pericolo e sulle motivazioni del gesto continuano a indagare gli inquirenti. Nel frattempo, però, della piccola Kataleya non v'è ancora traccia.

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