Palazzo Koch a Roma, sede della Banca d'Italia - Ansa
Nonostante le rassicurazioni del premier Conte da Bruxelles («Nessun istituto bancario ha bisogno a oggi di interventi»), in serata scoppia il caso della Banca Popolare di Bari. Nel pomeriggio le avvisaglie: il Cda dell’istituto pugliese è stato convocato dalla Vigilanza di Banca d’Italia. E a Palazzo Koch hanno deciso di commissariare l’istituto (Antonio Blandini ed Enrico Ajello i nuovi amministratori straordinari) per le perdite eccessive. Ma è dopo che si scatena il caos.
Il premier Conte convoca un Cdm per varare un decreto di salvataggio dell’istituto, dal valore stimato di circa 1 miliardo. Però, come già aveva annunciato Matteo Renzi giovedì, Italia Viva comunica con Luigi Marattin che la delegazione del partito non avrebbe partecipato alla riunione dei ministri. La polemica è durissima, al punto che il Cdm non si riunisce e si rincorrono le voci di annullamento. Ma poi si tiene. Gualtieri ha riferito ai colleghi le decisioni di Bankitalia e, dopo ampia discussione, il Cdm ha espresso la determinazione ad assumere tutte le iniziative necessarie a garantire la piena tutela degli interessi dei risparmiatori. I rapporti tra Conte e Gualtieri da una parte e Renzi dall’altra diventano, di colpo, tesissimi. L’ex premier aveva avvertito: la delegazione di Iv non avrebbe partecipato alla riunione dei ministri perché, è la spiegazione, in passato M5s ha duramente attaccato gli esecutivi di centrosinistra per i salvataggi bancari. Motivo per cui, sostiene Renzi, ora tocca ai pentastellati «mettere i soldi» e ammettere pubblicamente che le posizioni assunte in passato erano sbagliate.
Ma c’è di più: dalle parole del renziano Rosato emerge il disappunto per il modo in cui il governo ha gestito il dossier, negando il problema sino all’ultimo secondo per poi provare, secondo Iv, un blitz notturno. Dalle parole degli esponenti di Italia Viva si capisce che è riaffiorata anche la mai sopita vertenza tra Renzi e il governatore di Bankitalia Ignazio Visco. In sostanza, Iv fa capire che la 'bomba-Bari' sarebbe stata innescata da errori della Vigilanza. A completamento di questa situazione caotica, Di Maio capisce che Renzi vuole farlo passare per 'amico delle banche' e ordina anche lui lo «stop»: «Niente Cdm risolutivi senza un accordo, noi vogliamo salvare i risparmi non i banchieri». Nella fredda notte romana la situazione diventa quasi paradossale, con un Cdm che c’è ma non si svolge, poi si svolge ma senza possibilità di andare a fondo.
Ma al di là della polemica politica, si riaffaccia sul Paese l’ombra dei default bancari. A Bruxelles Conte smentiva anche l’ipotesi di un ennesimo intervento su Monte dei Paschi di Siena, ma in realtà anche quella situazione è attentamente monitorata. In generale, la Popolare di Bari è la terza di tre partite (dopo Carige ed Mps) in cui l’Italia ha 'perso' la sfida con l’Ue: per l’istituto pugliese, in particolare, l’esecutivo precedente aveva varato un provvedimento che però è stato considerato aiuto di Stato da Bruxelles. Per cui si è perso tempo.
La banca in serata emana una nota per rassicurare: «Proseguiamo regolarmente la nostra attività, la clientela può operare con la consueta fiducia».