Accorato appello dei vescovi umbri alle parti in causa, perché riprenda immediatamente il dialogo sulle acciaierie di Terni.
"La rottura delle trattative - affermano i vescovi in una nota - rende ancor più grave la situazione sociale e occupazionale dell'intera regione
dell'Umbria".
"I vescovi dell'Umbria - si legge nella nota della Ceu
(Conferenza episcopale umbra) - come è avvenuto in altre simili
circostanze, esprimono viva preoccupazione per il fallimento
delle trattative che interessano i lavoratori dell'Ast di Terni.
La rottura delle trattative rende ancor più grave la situazione
sociale e occupazionale dell'intera regione dell'Umbria a
seguito del paventato avvio della procedura di licenziamento per
oltre 500 lavoratori, che porta con sé conseguenze umane e
sociali dolorosissime".
"I vescovi - prosegue la nota - mentre esprimono la loro
vicinanza e solidarietà ai lavoratori e alle loro famiglie in
questo difficilissimo momento, rivolgono un accorato appello
alle parti in causa, ThyssenKrupp, governo, sindacati,
istituzioni affinché riprendano immediatamente il dialogo e le
trattative con toni sereni e aperti alla comprensione reciproca
per trovare una soluzione equa e dignitosa per tutti, specie per
i più deboli della vertenza in atto".