venerdì 17 ottobre 2014
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La campagna nazionale contro il gioco d’azzardo "Slotmob" ha tagliato ieri a Foligno (Perugia) la tappa numero 66. Tante sono le piazze, in tutta Italia, che hanno detto no al gioco d’azzardo, alla installazione delle macchinette mangiasoldi (e sogni) che spesso diventano, per tante persone, l’apripista al gioco d’azzardo patologico (gap). Ieri esponenti istituzionali, di associazioni, cooperative, enti e movimenti, si sono ritrovati prima a Palazzo Trinci dove, tra gli altri, c’è stato l’intervento dell’economista ed editorialista di Avvenire Luigino Bruni; poi, in piazza Repubblica, si è svolta la manifestazione che ha coinvolto, tra gli altri, il Comune, con il sindaco Nando Mismetti in testa, Caritas, Azione cattolica, Agesci, Libera. In serata i partecipanti hanno raggiunto il bar "Salotto", in via Garibaldi, il cui titolare ha rinunciato alle slot promuovendo un aperitivo e una cena solidale finalizzati a raccogliere fondi per sostenere una famiglia rovinata dal gioco d’azzardo.«Se penso che all’inizio della lunga avventura degli Slotmob, 12 mesi fa, avevamo in cantiere eventi in sole tre città – Milano, Roma e Cagliari – e che le associazioni che ci sostenevano erano solo 5, posso ben dire che ne abbiamo fatta di strada», afferma soddisfatto Gabriele Mandolesi, tra i coordinatori nazionali della Campagna. «Oggi – riprende – 70 città hanno accolto e condiviso i nostri appuntamenti grazie anche alla partecipazione di quasi 10.000 persone, le associazioni che hanno sposato la nostra battaglia sono diventate 150, e sono sicuro che raggiungeremo i 100 Slotmob in poco tempo. Ma ci sono altri aspetti che non pensavamo di poter registrare». Mandolesi cita «l’ottimo rapporto di collaborazione, ormai cementato, tra noi e l’intergruppo parlamentare contro il gioco d’azzardo, il sostegno che abbiamo ricevuto da molti Comuni, tra i quali le adesioni ufficiali di città come Palermo, Trento e Cagliari». E ancora: «Importante è risultata la sinergia con il mondo della scuola. Tanti Slotmob – evidenzia Mandolesi – hanno avuto successo grazie anche alla partecipazione e all’impegno di intere classi che, non di rado, dopo un percorso di preparazione e di sensibilizzazione sul gioco d’azzardo, hanno deciso di concludere l’iter formativo proprio con uno Slotmob».
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