lunedì 6 luglio 2020
Sabato è stato cinque ore in sala operatoria: «Grave e sedato, ma stabile»
Alex Zanardi, terza operazione per ricostruzione cranio-facciale

Ansa

COMMENTA E CONDIVIDI

Alex Zanardi è stato sottoposto ad un nuovo intervento chirurgico, eseguito dai professionisti del maxillo-facciale e della neurochirurgia, volto alla ricostruzione cranio-facciale e alla stabilizzazione delle zone interessate dal trauma riportato in seguito all’incidente del 19 giugno scorso. Lo rende noto la direzione sanitaria dell’Azienda ospedaliero-universitaria Senese.

Ad operare l'ex pilota un'équipe multidisciplinare guidata dal primario della chirurgia maxillo-facciale, Paolo Gennaro. L'operazione si è svolta sabato, è durata circa cinque ore ed è consistita in una ricostruzione cranio-facciale. Zanardi è stato poi trasferito di nuovo in terapia intensiva, la prognosi resta riservata. Dopo aver subito un nuovo intervento al cervello due settimane fa, adesso il campione è stato sottoposto a un'operazione sul cranio e sulle ossa del volto per stabilizzare ulteriormente la sua situazione. Anche il nuovo intervento è riuscito ma ci vorrà ancora tempo per valutarne gli effetti.

L'incidente che ha coinvolto Alex Zanardi è avvenuto il 19 giugno alle 16.50 sulla strada statale che collega Pienza a San Quirico D'Orcia. Durante la staffetta ciclistica il campione ha perso il controllo della sua handbike ed è andato a sbattere con il volto contro un camion che arrivava nell'altra corsia. Gravissimi i danni riportati da Zanardi, che è stato subito operato in urgenza dal neurochirurgo Giuseppe Oliveri. E' stato poi tenuto in coma farmacologico in terapia intensiva. Il 29 giugno, una nuova operazione sempre al cervello.

Dall'ospedale fanno sapere che la nuova operazione fa parte degli interventi programmati dall’équipe multidisciplinare che ha in cura l’atleta per permettere la prosecuzione del percorso terapeutico. "Le fratture erano complesse", spiega il professor Paolo Gennaro, aggiungendo come "questo abbia richiesto un’accurata programmazione che si è avvalsa di tecnologie computerizzate, digitali e tridimensionali, fatte a misura del paziente. La complessità del caso era piuttosto singolare, anche se si tratta di una tipologia di frattura che nel nostro centro affrontiamo in maniera routinaria".

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: