giovedì 13 ottobre 2022
Ha ottenuto 116 voti, superando i 115 di cui dispone il centrodestra. Sono state 66 le schede bianche, mentre due voti sono andati a Liliana Segre e altrettanti a Calderoli
La Camera

La Camera - Ansa

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Ore 18.15: Una nuova fumata nera alla terza votazione per eleggere il presidente della Camera. Il responso è di 357 schede bianche. La seduta è stata aggiornata a domani, alle ore 10.30. I deputati presenti e votanti sono 377, nessun astenuto. Hanno ottenuti voti: Casu (3), Molinari (2). Voti dispersi sette, schede nulle otto.

Ore 18: Finita nell'aula della Camera la terza votazione per eleggere il presidente. È in corso lo spoglio. In questa votazione è richiesto il quorum dei 2/3 dei votanti.

Ore 17.45: L'accordo non è ancora chiuso tra Giorgia Meloni e Matteo Salvini. I leader di Fratelli d'Italia e Lega si stanno incontrando in vista del quarto scrutinio che si svolgerà domani alla Camera, votazione in cui il centrodestra punta a incassare il successore di Roberto Fico. L'intesa prevede che la carica vada alla Lega e nel partito, nelle ultime ore, scendono le quotazioni di Riccardo Molinari, mentre salgono quelle del vice di Salvini, il veneto Lorenzo Fontana.

Ore 17: È in corso nell'aula della Camera il terzo scrutinio per l'elezione del presidente di Montecitorio. La maggioranza richiesta è dei due terzi dei voti computando tra i voti anche le schede bianche, quindi 267 voti. Anche questa votazione, l'ultima della giornata, alla luce del quorum richiesto e dei numeri della maggioranza di centrodestra (237 deputati), si presume non avrà come esito finale l'elezione del successore di Roberto Fico.

Ore 15.45: Altra fumata nera alla Camera per l'elezione del nuovo presidente. Anche il secondo scrutinio va a vuoto, nessuno raggiunge il quorum richiesto della maggioranza dei due terzi dei voti computando tra i voti anche le schede bianche. Lo ha annunciato in aula il presidente provvisorio Ettore Rosato. La terza votazione si svolgerà a partire dalle 17, la seduta è ora sospesa. La maggioranza richiesta nel secondo scrutinio è pari a 259 voti. Hanno partecipato al voto 388 deputati. Nessun astenuto. Hanno ottenuto voti: Letta (4); Molinari (3); Stumpo (2). I voti dispersi sono sette, le schede bianche 365 e le nulle sette.

Ore 15.30: Si è conclusa la seconda votazione per l'elezione del presidente della Camera. Ha quindi ora inizio lo spoglio delle schede.

IL DISCORSO DI LA RUSSA (VIDEO)


Ore 14.10: «Qualcuno di voi ha avuto l'occasione di conoscermi, di apprezzarmi, alcuni meno, lo capisco. Ma l'agone politico ci porta a un confronto anche battagliero e teso. Ho però la speranza in cuor mio di sapere che chi mi ha conosciuto in ruoli istituzionali abbia potuto apprezzare il mio totale rispetto delle istituzioni. E io, quando sono chiamato a ruoli sopra le parti, posso assicurare l'assoluta dedizione e dico che sarò inflessibile nel difendere i diritti della maggioranza e dell'opposizione nella stessa identica maniera». Lo ha detto il presidente del Senato Ignazio La Russa parlando in aula subito dopo la sua elezione. «Il mio ringraziamento anche per i voti che mi sono arrivati dall'altra parte politica. Un pensiero deferente va naturalmente a Mattarella, che io ho conosciuto e apprezzato sin da prima che diventasse presidente. La sua intelligenza e capacità politica è ancora oggi manifesta nell'altissimo ruolo che ricopre. Ho anche apprezzato il presidente emerito Napolitano. Ma soprattutto il ringraziamento va alla presidente morale oggi di questa assemblea: la senatrice Segre e non c'è una sola parola che lei abbia detto che non meriti il mio applauso», ha aggiunto il neo presidente del Senato. Nel suo intervento ha citato anche una frase di Sandro Pertini: «Nella vita è necessario saper lottare non solo senza paura, ma anche senza speranza. Una frase che mi ha sempre ispirato su come comportarmi, una frase di un presidente di estrazione non proprio come la mia». (il testo del discorso)

Ore 14: Al via nell'aula della Camera la seconda votazione per eleggere il presidente della Camera. In questa votazione il quorum richiesto è quello dei 2/3 dei votanti: obiettivo difficile da raggiungere.

Ore 13.50: Giorgia Meloni ha rilasciato una dichiarazione sull’elezione di Ignazio La Russa: «Congratulazioni al neo presidente del Senato della Repubblica, Ignazio La Russa. Siamo orgogliosi che i senatori abbiano eletto un patriota, un servitore dello Stato, un uomo innamorato dell’Italia e che ha sempre anteposto l’interesse nazionale a qualunque cosa. Per Fratelli d’Italia Ignazio è punto di riferimento insostituibile, un amico, un fratello, un esempio per generazioni di militanti e dirigenti. È un politico dall’intelligenza rara e dalla tenacia altrettanto introvabile. Un uomo orgoglioso della sua identità politica, ma che ha sempre saputo mettere il senso delle istituzioni al servizio di tutti gli incarichi che ha ricoperto nella sua carriera. E che siamo certi farà altrettanto bene, con autorevolezza, competenza e imparzialità, alla presidenza del Senato. Grazie a tutti coloro che, con senso di responsabilità e in un momento nel quale l’Italia chiede risposte immediate, hanno consentito di far eleggere già alla prima votazione la seconda carica dello Stato. Continueremo a procedere spediti». «Non siamo stati noi. Noi abbiamo votato scheda bianca». Lo ha detto Matteo Renzi interpellato sui voti in più arrivati a La Russa per la presidenza del Senato rispetto ai numeri del centrodestra che, senza l'apporto di Fi, arriva a quota 97. «Quando faccio una cosa io la rivendico. È chiaro che si sta giocando un regolamento di conti intorno al centrodestra», ha notato Renzi. «Maggioranza subito spaccata e in confusione totale. Incredibile che senatori di opposizione, si capirà quali, abbiano votato La Russa presidente del Senato». Lo ha scritto su Twitter il segretario di Più Europa Benedetto Della Vedova. «È preoccupante che una parte dell'opposizione faccia scelte di questo tipo. Votando La Russa». Così
la senatrice Anna Rossomando, ex vice presidente del Senato. «Ciò che è avvenuto è un fatto che si commenta da solo - ha
aggiunto -. Mi sembra che ci siano ragioni di opportunismo, già emergenti dalla prima votazione». «Siamo e saremo coerentemente
all'opposizione, noi non abbiamo fatto accordi sottobanco per aiutare una destra che già appare divisa, grave che altri lo abbiano fatto». Lo scrive su Twitter la senatrice Cecilia D'Elia, portavoce delle donne del Pd. Sono «lieto» del voto di oggi: «avevamo fatto i calcoli che lo avrebbero votato tutti lo stesso». Così Silvio Berlusconi ha replicato al Corriere.it. E a chi gli chiede chi a suo avviso abbia votato per La Russa ha detto il Terzo Polo e i senatori a vita: «Abbiamo voluto dare un segnale che non si devono dare i veti sulle persone, i veti sono inaccettabili».

Ignazio La Russa presidente del Senato

Ignazio La Russa presidente del Senato - Ansa

Ore 13.35: Ignazio La Russa è stato eletto presidente del Senato con 116 voti, superando i 115 di cui dispone il centrodestra. La presidente Liliana Segre, dopo aver proclamato il risultato delle elezioni, ha sospeso la seduta per comunicarglielo. I senatori presenti sono stati 187, i votanti 186, la maggioranza richiesta era di 104 voti. Mentre le schede bianche sono state 66, due voti sono andati a Segre e altrettanti per Calderoli. I senatori di Forza Italia, tuttavia, non hanno partecipato al voto. Alla chiama hanno risposto, votando, solo Silvio Berlusconi e Elisabetta Casellati, presidente uscente di palazzo Madama. Sommando i numeri del centrodestra al Senato, e considerando il non voto dei senatori azzurri, all'elezione di La Russa hanno contribuito anche alcuni voti provenienti dal di fuori della maggioranza di centrodestra. La somma dei senatori del centrodestra è pari a 115: sono 66 i senatori di Fratelli d'Italia, 29 quelli della Lega, 18 i senatori di Forza Italia e due di Noi Moderati. Dunque, se i voti complessivi ottenuti da La Russa sono 116 e la maggioranza di centrodestra conta 115 voti, ma solo due sono i votanti di Forza Italia (in 16 non hanno risposto alla chiama), ne consegue che i voti giunti effettivamente dal centrodestra sono 99. Quindi, sono almeno 17 - ma il calcolo è solo "ipotetico", in quanto lo scrutinio è segreto e quindi non si può avere la certezza di come hanno votato i singoli senatori - i voti "extra" maggioranza.

Ore 13.30: La Russa ha raggiunto i 104 voti sufficenti per l'elezione a presidente del Senato. L'aula di Palazzo Madama, quando lo spoglio delle schede è ancora in corso, ha sottolineato il superamento del "traguardo" con un lungo applauso.

Ore 13.15: Conclusa la votazione per l'elezione del presidente del Senato, inizia lo spoglio. Per l'elezione al primo scrutinio è richiesta la maggioranza assoluta dei componenti l'assemblea, pari a 104 voti.

Ore 12.50: Silvio Berlusconi ha votato supportato dall'applauso di una parte dell'emiciclo e soprattutto da Daniela Santanché, che lo ha accompagnato all'urna prendendolo sotto braccio quando ha visto il leader di Fi lasciare il suo scranno con qualche incertezza. Dopo il voto, Berlusconi ha però sbagliato strada uscendo dalla parte di ingresso del catafalco, in sostanza contromano, senza trovare l'urna in cui imbucare la scheda. Dopo un piccolo "sbandamento", in suo soccorso sono intervenuti gli assistenti parlamentari. Il voto del Cav sarebbe una sorta di segnale del via libera all'elezione di Ignazio La Russa anche da parte del partito azzurro. I senatori di Forza Italia, infatti, stanno rispondendo all'appello per l'elezione del nuovo presidente del Senato. All'inizio della votazione non avevano partecipato alla chiama. Momenti di tensione tra il leader di Fi Silvio Berlusconi e Ignazio La Russa in Aula al Senato, da quanto si può vedere da un video del Tg1 e di Sky, l'esponente di Fdi si è avvicinato al Cav che era seduto sui banchi del suo partito e, dopo un breve scambio, l'ex premier sbatte i pugni sul banco e lo manda a quel paese.

Ore 12.30: Nella prima votazione per l'elezione del presidente alla Camera le schede bianche sono state 369, quattro voti per il leghista Riccardo Molinari, tre per Enrico Letta. Le schede nulle sono state dieci. Nessuno ha raggiunto il quorum, si procederà pertanto a una nuova votazione.

Ore 12: Si è concluso nell'aula della Camera il primo scrutinio per l'elezione del nuovo presidente di Montecitorio. Il presidente provvisorio Ettore Rosato sta procedendo con lo spoglio delle schede. In questa votazione è richiesto il quorum dei 2/3 dei componenti dell'assemblea. Intanto l'aula del Senato ha avviato la cosiddetta "chiama" dei senatori per la prima votazione per il
presidente di Palazzo Madama, che avverrà a scrutinio segreto.

Ore 11.20: «Saremo pronti anche come squadra di governo». Così la premier in pectore Giorgia Meloni, dopo aver spiegato ai cronisti che, chiuso l'accordo sulla presidenza del Senato, si chiuderà «velocemente» anche alla Camera, quindi sul governo. La leader di Fdi si mostra fiduciosa sul "pacchetto" dei presidenti delle Camere: «Sta andando tutto bene, direi». E rimanda alla loro elezione per una valutazione complessiva, mentre chiude con nettezza alle domande dei cronisti sul dossier squadra di governo. «Per parlare della squadra di governo bisogna avere un incarico», ribadisce a chi le chiede se al Mef andrà Giorgetti, mentre rientra negli uffici del gruppo alla Camera dopo aver votato in aula.

Ore 11: Liliana Segre ha aperto la prima seduta della XIX legislatura del Senato. Al suo ingresso nell'emiciclo la senatrice a vita è stata accolta dai senatori da un lungo e caloroso applauso. «La maggioranza uscita dalle urne - ha sottolineato - ha il diritto-dovere di governare; le minoranze hanno il compito altrettanto fondamentale di fare opposizione. Comune a tutti deve essere l'imperativo di preservare le istituzioni della Repubblica, che sono di tutti, che non sono proprietà di nessuno, che devono operare nell'interesse del Paese, che devono garantire tutte le parti».

Ore 10.45: Fratelli d'Italia fa sapere che «su La Russa c'è una maggioranza». Così Francesco Lollobrigida. C'è stato un incontro, a quanto si apprende, fra la leader di Fdi Giorgia Meloni e quello di Forza Italia Silvio Berlusconi, alla Camera. L'incontro, dopo la fragile intesa abbozzata nella notte, serve a definire l'accordo sulla presidenza della Camera, che dovrebbe andare al leghista Molinari, e quella del Senato, che invece si chiuderebbe su Ignazio La Russa di Fdi. Da definire di conseguenza altre caselle per il governo, con il nodo del ruolo che ancora Forza Italia continua a chiedere per Licia Ronzulli. Al Mef, secondo quanto si apprende, dovrebbe andare il leghista Giancarlo Giorgetti. «Tutto procede bene, state tranquilli, faremo velocemente», ha detto Meloni.

Ore 10.22: Oggi alla Camera si terranno tre votazioni per eleggere il presidente. Dopo la prima, in corso, la seconda sarà convocata alle 14 e la terza alle 17. Per queste votazioni è richiesta la maggioranza dei 2/3. Lo ha comunicato all'assemblea il presidente provvisorio Ettore Rosato. Il primo applauso dell'aula è scattato quando l'esponente di Iv ha ringraziato il presidente della Repubblica. «Al presidente Mattarella - ha detto Rosato - siamo grati per il ruolo di supremo garante della vita democratica del Paese e di alta espressione della coesione nazionale che ha interpretato e sta interpretando con autorevolezza e saggezza anche in questo tempo di grave emergenza per il Paese».

Ore 10: Il presidente provvisorio della Camera Ettore Rosato ha aperto la prima seduta della Camera della XIX legislatura, che è dunque ufficialmente iniziata. L'elezione dei presidenti delle Camere rappresenta il primo passo della nuova legislatura che si apre questa mattina a Montecitorio e a Palazzo Madama ed è propedeutica per i passaggi successivi della formazione del nuovo governo. A partire dall'avvio delle consultazioni del presidente della Repubblica. Ecco come avviene, e che cosa succederà in Parlamento nei prossimi giorni. Iniziamo dall'elezione dei presidenti delle Camere, passaggio fondamentale che guiderà tutta l'attività parlamentare fino alla fine della legislatura. Le votazioni iniziano - nella loro prima seduta - alle 10 alla Camera e alle 10.30 al Senato. Storicamente la "fumata bianca" arriva prima al Senato e poi alla Camera, spesso il giorno dopo. La votazione è segreta e per schede: vengono usati i classici "catafalchi" per garantirne la riservatezza. Lo spoglio è pubblico ed avviene in aula. A Montecitorio Rosato, vice presidente anziano nella scorsa legislatura, è coadiuvato da quattro deputati segretari provvisori, cui compete tenere il conto dello spoglio. L'elezione del presidente scatta nei primi tre scrutini solo se si raggiunge la maggioranza dei 2/3 (pari a 267 voti). Nella seconda e nella terza votazione il quorum scende a 2/3 dei presenti. A partire dal quarto scrutinio è sufficiente la maggioranza assoluta, pari a 201 voti. C'è da ricordare che questa è la prima volta che si vota dopo la riforma costituzionale che ha ridotto drasticamente il numero dei parlamentari. Molto diversa la procedura del Senato, dove la presidenza della prima seduta toccherebbe al senatore a vita ed ex presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, il più anziano tra i componenti di Palazzo Madama (è nato nel 1925). Tuttavia Napolitano non ci sarà a causa delle sue condizioni di salute. Lo scranno di presidente provvisorio va a un'altra senatrice a vita, Liliana Segre, nata nel 1930. Tuttavia lo spettro del Covid anche sull'avvio della XIX legislatura. Appuntamento mancato per chi, tra deputati e senatori, resta a casa con l'infezione. Tra questi, ben tre tra gli esponenti dell'Alleanza Verdi-Sinistra italiana. Ma non solo. In assenza di un metodo di voto da remoto, solo una repentina guarigione potrà consentire loro di esprimere il proprio voto per eleggere seconda e terza carica dello Stato.

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