L'arrivo di un gruppo di profughi afghani a Fiumicino - REUTERS/Guglielmo Mangiapane
Quattro calciatrici della squadra femminile di Herat sono sbarcate stamani con un volo all'aeroporto di Fiumicino (Roma) dopo l'evacuazione da Kabul, raggiunta dopo giorni di viaggio rischioso. Lo si apprende a Firenze dalla ong Cospe che ha seguito tutte le fasi insieme alle autorità italiane attive sul posto. Con loro ci sono l'allenatore e i familiari tra cui bimbi. Il gruppo è di 15 persone. Altre componenti della squadra non ce l'hanno fatta ad arrivare nella capitale, altre non sono partite da Herat, alcune ben prima dell'occupazione di Kabul da parte dei talebani erano emigrate in Iran.
Su un altro volo umanitario in viaggio per Roma, insieme ad altri afghani evacuati perché in pericolo di vita, c'è un gruppo di altre 27 persone con giornaliste, avvocate e collaboratori di progetti per i diritti umani, anche loro con i familiari fra cui bambini, che hanno collaborato con la ong fiorentina Cospe. Ieri il gruppo era riuscito a entrare nell'aeroporto di Kabul prima dell'attacco terroristico dell'Isis, venendo preso in carico dai paracadutisti del Tuscania in attesa del ponte aereo verso l'Italia che c'è stato nella notte, con scalo nel Kuwait. Le loro attività nei progetti con la ong italiana in tutte le province dell'Afghanistan sono note ai talebani così come i loro nominativi..
Ed è decollato nel primo pomeriggio da Kabul l'ultimo C-130 italiano del ponte aereo allestito per mettere in salvo i profughi. A bordo una cinquantina di afghani, insieme al console Tommaso Carli, all'ambasciatore Pontecorvio e ai carabinieri del Tuscania che erano rimasti ancora sul posto. Lo ha annunciato con un post su Facebook il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio. "Sono state giornate infinite e di grande sacrificio per i nostri diplomatici e militari. Sul campo, fino all'ultimo istante utile, hanno aiutato migliaia di civili afghani, a partire da donne e bambini, a lasciare il Paese, oltre a tutti gli italiani che hanno scelto di tornare a casa", scrive.
A bordo dell'ultimo volo umanitario italiano da Kabul: con la barba, il console Tommaso Carli - Fb di Luigi Di Maio / Ansa
"Tutti insieme hanno fatto un lavoro immenso, di cuore, e hanno dimostrato di essere una grande squadra che ha messo passione, impegno e altruismo al primo posto", ha proseguito il titolare della Farnesina che ha voluto esprimere "un doveroso ringraziamento al Ministero della Difesa e alla nostra intelligence: hanno lavorato senza sosta anche per proteggere i nostri connazionali ancora a Kabul".
"Tutto il popolo italiano vi sarà grato per quello che avete fatto. Ogni vostro singolo sforzo ha permesso di salvare vite umane. Siamo orgogliosi di voi. Grazie di tutto, adesso vi aspettiamo in Italia", ha concluso.