lunedì 29 febbraio 2016
​Il vicesegretario Serracchiani: saranno aperte a tutti. Ma è già scontro nella maggioranza.
Il dovere di tutelare chi nasce di Carlo Cardia
Riforma delle adozioni, il Pd ora accelera
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Non c'è stato bisogno di attendere molto: incassato, la settimana scorsa, il primo via libera al disegno di legge sulle unioni civili, il Pd si prepara ad affrontare un'altra battaglia che rischia di spaccare una seconda volta la maggioranza e l'opinione pubblica del Paese. Questa settimana i Dem hanno intenzione di affrontare il capitolo della riforma delle adozioni e, come ha messo in chiaro il vice segretario Debora Serracchiani, sarà un argomento da affrontare a 360 gradi: "Adozioni per tutti, sia chiaro", è il messaggio inviato agli alleati, ricalcando peraltro quanto già affermato dal ministro per le Riforme Maria Elena Boschi. Un dibattito politico che si intreccia inevitabilmente con la notizia della nascita di un bambino, negli Stati Uniti per maternità surrogata, figlio del compagno di Nichi Vendola, Ed Testa. Ma nonostante i distinguo degli alleati di governo, il Pd non intende perdere tempo: nei prossimi giorni è in programma un'assemblea dei deputati Dem proprio per iniziare ad entrare nel vivo delle modifiche alla legge. L'intenzione di dare la possibilità di adottare anche alle coppie omosessuali alza la tensione dentro la maggioranza con i centristi di Angelino Alfano pronti a minacciare anche la tenuta del governo. Il ministro dell'Interno ha posto le sue condizioni: "Il patto tra di noi è chiaro e lo stralcio delle adozioni non è solo su questo provvedimento ma in generale. Mai - ribadisce il leader di Ncd - avremmo votato la legge se ci fosse stato detto che lo stralcio della stepchild era provvisorio, in attesa di una nuova legge. Su questo la nostra intransigenza è assoluta".Severa anche la presa di posizione di Maurizio Lupi, capogruppo di Ap alla Camera: il Pd non cerchi di far rientrare dalla finestra quello che è uscito dalla porta, "potrebbe andare di nuovo a sbattere contro la maggioranza del Parlamento e degli italiani, che in tutti i sondaggi continuano a dire sì al diritto di un bambino di avere un padre e una madre e no alla pretesa delle coppie omosessuali di avere un bambino a tutti i costi". Raffaele Calabrò, deputato di Area popolare, parla di "forzature"  di alcuni esponenti di Pd. "Migliaia di famiglie da anni attendono una legge che sburocratizzi l'affido e l'adozione - dichiara Calabrò - e non consentiremo che una battaglia ideologica di pochi renda l'attesa di bambine e famiglie ancora più lunga".La legge sulle adozioni 184 del 1983, modificata successivamente, prevede che solo le coppie sposate da almeno 3 anni possano adottare, salvo casi speciali che già oggi consentono l'adozione a single e coppie non sposate. A pesare c'è anche la questione del riconoscimento  in Italia di sentenze straniere: pochi giorni fa la Corte costituzionale ha dichiarato inammissibile una questione legata al riconoscimento dei figli di una coppia di donne, sostenendo che la questione non riguardava la legge sull'adozione, bensì il riconoscimento di diritto internazionale privato. La questione dunque resta aperta.Il ministro per gli Affari regionali Enrico Costa (Ncd), che ha la delega per la Famiglia, dal canto suo ribadisce che l'obiettivo di una riforma delle adozioni è "affrontare le criticità della normativa che hanno determinato una crisi di questo istituto", ma senza far venire meno  garanzie procedurali nell'interesse del minore". Molte proposte di riforma sono  state già presentate, e l'unico principio guida dovrà essere il superiore interesse dei bambini. "Sarebbe profondamente sbagliato inserire nelal legge quello che non è stato inserito nelle unioni civili".  
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