In Italia le ragazze sono più attive dei maschi nella conoscenza e nell'impegno civici
Sono consapevoli del proprio ruolo di cittadini, che vogliono svolgere in maniera attiva, mettendosi di buon grado al servizio della comunità. Non mancano le sorprese positive, passando in rassegna i dati dell'indagine internazionale Iea Iccs 2022, giunta alla terza edizione dopo quelle del 2009 e del 2016, i cui risultati sono presentati dall'Invalsi, che ne ha curato la realizzazione per l'Italia. Effettuata in 22 Paesi (più due Regioni tedesche), la ricerca è lo studio internazionale più ampio mai condotto sull'educazione civica e alla cittadinanza, che rileva in che modo gli studenti dell'ottavo anno (per l'Italia, la terza media), sono preparati al loro ruolo di cittadini in un mondo in continuo cambiamento. Complessivamente, la ricerca ha coinvolto 82mila studenti, 40mila insegnanti e 3.400 dirigenti scolastici. Per l'Italia hanno partecipato 4.300 studenti, 2.100 insegnanti e 226 dirigenti scolastici.
Conoscenza civica superiore alla media
Il primo ambito indagato della ricerca Iea Iccs 2022 riguarda la conoscenza civica. Cioè, la conoscenza, da parte degli studenti 14enni, delle istituzioni e dei sistemi civici, di principi quali libertà, equità, sostenibilità e solidarietà e della propensione alla partecipazione civica. Rispetto a una media internazionale di 508 punti, l'Italia raggiunge un punteggio medio di 523, «significativamente superiore», osserva l'Invalsi. Inoltre, più del 70% degli studenti italiani raggiunge almeno il livello B, in una scala da A (livello massimo) a D (livello minimo). Soltanto l'1% non raggiunge il livello D, rispetto a Paesi come Francia e Paesi Bassi, dove rispettivamente l'1,6% e il 2% degli studenti dell'ottavo anno ottiene risultati inferiori al livello D.
Ma restano i divari territoriali
Se, a livello generale, gli studenti italiani ottengono buoni risultati nel confronto internazionale, a livello locale permangono delle significative differenze territoriali. In particolare, per quanto riguarda il livello A, le variazioni sono consistenti e vanno dal 21% del Sud e Isole al 43% del Nord Est. Di contro, se soltanto il 4% dei 14enni del Nord Est si colloca a livello D, nel Sud e Isole questa quota balza al 9%, più del doppio.
Passano gli anni, ma l'Italia resiste
Giunta, nel 2022, alla terza edizione, l'indagine Iea Iccs permette di confrontare i dati delle altre due rilevazioni, la prima del 2009 e la seconda del 2016. In media, a livello internazionale, i dati evidenziano un generale aumento della conoscenza civica tra il 2009 e il 2016 e una diminuzione «statisticamente significativa» di 13 punti tra il 2016 e il 2022. Anche a causa della pandemia, in nessun Paese il punteggio medio è aumentato in modo significativo tra il 2016 e il 2022. E lo stesso vale per l'Italia, dove non si sono osservati aumenti di punteggio, che è, infatti, caratterizzato da una sostanziale stabilità. Da noi, in altri termini, «non si sono osservate variazioni significative tra i tre cicli di Iccs», nemmeno durante gli anni dell'emergenza sanitaria. L'Italia, insomma, per quanto riguarda l'educazione civica e alla cittadinanza dei 14enni, tiene meglio di altri Paesi.
Ragazze più motivate all'impegno civico
Nel 2022, in quasi tutti i Paesi, Italia compresa, la media del punteggio fatta registrare dalle studentesse è significativamente superiore a quello dei ragazzi. In particolare, nel nostro Paese, il divario è di 27 punti ed è considerato dagli analisti «statisticamente significativo». Unica eccezione, il Sud, dove la distanza è soltanto di 14 punti.
Più leggi, più partecipi
A marcare la differenza tra studenti, circa la conoscenza e l'impegno civici, è anche il numero di libri posseduti. L'indagine prende come riferimento 26 libri. Chi ne ha in casa meno, raggiunge una media di 477 punti (il 31% del campione), mentre chi in casa ha almeno 26 libri o più, arriva a 544 punti (69% del campione), di molto superiore alla media nazionale di 523 punti. La differenza è di ben 67 punti a vantaggio di chi possiede più libri.
Famiglia centrale per un ragazzo su due
Se la metà del campione italiano, ha eletto la televisione come principale fonte di informazione, il 29% si informa su Internet e il 21% legge i giornali (anche online), il 47% degli studenti di terza media dichiara di «discutere di frequente, almeno settimanalmente, con i propri genitori di questioni politiche e sociali». Dato che conferma la centralità dell'educazione familiare nella crescita dei 14enni italiani.
Evviva la democrazia!
La democrazia è ancora «la migliore forma di governo» per la grande maggioranza dei ragazzi intervistati. A livello internazionale, la pensa così il 74% dei 14enni, mentre in Italia si arriva all'83%. E questo, nonostante il fatto che, rispetto alla rilevazione del 2016, la fiducia nel Parlamento è scesa di 13 punti percentuali.
Maschi e femmine, pari sono
Soprattutto in giornate come quelle che stiamo vivendo, è di buon auspicio constatare che negli studenti di terza media è fortemente radicata la parità di genere. Nella specifica graduatoria che misura il “Sostegno degli studenti all'eguaglianza di genere”, l'Italia totalizza 56 punti, in crescita rispetto ai 53 del 2016 e ai 52 del 2009 e sopra la media Iccs 2022 di 52 punti. Un buon punto di partenza per una società più giusta, aperta e inclusiva.