sabato 2 giugno 2018
Bagno di folla per il nuovo premier all'altare della Patria: «Ricordati dei giovani». Il presidente della Repubblica: libertà e uguaglianza pilastri della società
Il premier Conte agli italiani: festa di noi tutti. Le parole di Mattarella
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Il 2 giugno «è la festa di noi tutti, tanti auguri a tutti», dice il neo premier Giuseppe Conte rispondendo al cronista dell'Ansa che sulla porta di casa gli chiede un pensiero per gli italiani. Conte è poi partito con la scorta alla volta delle celebrazioni per la festa della Repubblica. La formazione del nuovo governo, che ieri ha giurato al Quirinale, regala l'immagine di un nuovo "quintetto" nella tribuna d'onore, in occasione della parata militare ai Fori Imperiali, appuntamento clou per la Festa della Repubblica. «Non fatemi i complimenti adesso - ha detto dopo la parata - non ho fatto ancora nulla. Spero che me li possiate fare dopo. Finora sono state fatte troppe chiacchiere, ora bisogna fare i fatti». «Tenete duro, teniamo duro», ha aggiunto il neo premier con il gesto del pugno serrato.

Accanto al capo dello Stato Sergio Mattarella, siedono i presidenti dei due rami del Parlamento, Maria Elisabetta Alberti Casellati del Senato e Roberto Fico della Camera e il neo premier Giuseppe Conte,
tutti alla loro prima "sfilata" istituzionale, assieme al presidente della Corte costituzionale Giorgio Lattanzi che completa le presenze delle alte cariche della Repubblica.

In prima fila nella tribuna d'onore, anche i due vicepremier: Matteo Salvini ministro dell'Interno e Luigi Di Maio ministro del Lavoro. Per il governo, anche i ministri della Difesa Elisabetta Trenta e della Giustizia Alfonso Bonafede, il presidente dell'Europarlamento Antonio Tajani, esponenti politici, vertici militari e delle forze dell'ordine, il governatore della Regione Lazio Nicola Zingaretti e Virginia Raggi sindaco di Roma.

Sono oltre 5mila i militari che hanno sfilato ai Fori Imperiali per la tradizionale parata in occasione
della Festa della Repubblica, davanti al capo dello Stato, alle alte cariche istituzionali, ai ministri, agli esponenti politici, ai vertici delle forze armate. Con loro, anche 400 sindaci in rappresentanza di tutti i Comuni italiani e i gonfaloni delle Regioni. La sfilata ha visto coinvolti anche 58 cavalli, 11 cani, 70 veicoli, 14 fanfare, 260 bandiere e stendardi.

Divisa in sette settori, a rappresentare tutte le componenti dello Stato, la sfilata - aperta e chiusa dal passaggio delle Frecce tricolori - ha visto passare nell'ordine le organizzazioni internazionali di Onu, Nato e Ue, le uniformi storiche, i gruppi sportivi, l'Esercito - con la fanteria, la cavalleria, l'artiglieria,
il genio, i parà, gli alpini - la Marina, l'Aeronautica, i Carabinieri, la Croce Rossa e l'Ordine di Malta, Guardia di Finanza, Polizia di Stato, Polizia penitenziaria, Polizia municipale di Roma Capitale, Vigili del fuoco, Servizio civile, Protezione civile, prima del tradizionale passo di corsa del reggimento Bersaglieri, il lancio di precisione di un paracadutista con un enorme tricolore atterrato davanti alla tribuna d'onore e l'arrivo dei corazzieri a cavallo per gli onori conclusivi al presidente della Repubblica.

Mattarella: libertà e uguaglianza pilastri società
I «valori di libertà, giustizia, uguaglianza fra gli uomini e rispetto dei diritti sono il fondamento della nostra società ed i pilastri su cui poggia la costruzione dell'Europa. Dalla condivisione di essi nasce il contributo che il nostro Paese offre alla convivenza pacifica tra i popoli ed allo sviluppo della comunità internazionale». Così ilpresidente della Repubblica Sergio Mattarella in un messaggio al capo di Stato Maggiore della Difesa, Generale Claudio Graziano, sottolineando come la Carta sia «architrave delle Istituzioni e supremo riferimento per tutti».

Salvini con la coccarda tricolore sulla giacca
Il neo ministro dell'Interno Matteo Salvini, sul bavero della giacca sotto la tradizionale spilletta leghista di Alberto da Giussano, si è appuntato la coccarda tricolore indossata da tutti le autorità presenti alla sfilata del 2 giugno ai Fori Imperiali.

Di Maio: al lavoro, possiamo fare la differenza
«Già da oggi pomeriggio sarò al lavoro al ministero, così come tanti altri ministri. Credo che possiamo fare veramente la differenza. Saranno i cittadini a giudicarci, non facciamo annunci. Siamo una bella squadra, molto affiatata e possiamo lavorare bene insieme». Lo ha detto il neo ministro al Lavoro, Luigi Di Maio, arrivando alle celebrazioni per il 2 giugno in via dei Fori Imperiali.

Berlusconi: formula inedita e contraddittoria
«La Festa della Repubblica quest'anno cade in un momento particolarmente difficile, al termine della crisi politica e istituzionale più complessa dal dopoguerra che vede alla luce una formula di governo inedita e anche contraddittoria, una formula di governo non scelta dagli italiani con il voto e che deve conciliare valori e programmi diversi se non addirittura opposti, all'insegna del populismo». Lo afferma Silvio Berlusconi in un videomessaggio in occasione della Festa della Repubblica.

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