«Sono vietate le trasmissioni televisive che possono nuocere gravemente allo sviluppo fisico, mentale o morale dei minori, e in particolare i programmi che presentano scene di violenza gratuita o insistita o efferata ovvero pornografiche». Così recita il nuovo articolo 34 del testo unico delle radiotelevisione adeguato alle esigenze di una tutela più efficace degli utenti più giovani. Il nuovo testo recepisce i rilievi della Commissione europea in materia, applicando i precetti suggeriti espressamente dal Comitato per la tutela dei minori, dotato di una specifica competenza nel campo. Il provvedimento è una attuazione della delega prevista dalla legge comunitaria. Il decreto è stato varato ieri a Palazzo Chigi su proposta dei ministri dello Sviluppo economico, Corrado Passera, di quello degli Affari europei, Enzo Moavero Milanesi, e di concerto con i ministri degli Esteri, della Giustizia, dell’Economia e finanze. Il testo è stato sottoposto anche al parere delle competenti commissioni di Camera e Senato di cui ha raccolto le indicazioni. Il criterio generale adottato è quello di un affinamento delle tutele adeguandole allo sviluppo dei media, ed operando una distinzione tra il regime delle trasmissioni cosiddette “lineari” (in chiaro o a pagamento) e quello delle trasmissioni cosiddette “non lineari” (o “a richiesta”). La nuova normativa proibisce la messa in onda di film classificati come “vietati ai minori di 18 anni” e di programmi considerati gravemente nocivi dello sviluppo psicofisico dei minori, che potranno essere fruiti solo ed esclusivamente mediante servizi a richiesta dell’utente, purché dotati delle necessarie tutele, con una esplicita assunzione di responsabilità del maggiorenne e raffinati controlli specifici del rispetto delle regole. Vigerà anche in questo caso l’obbligo della segnaletica.Per quanto riguarda poi i film vietati ai minori di 14 anni, precisa una nota del ministero dello Sviluppo, e tutti gli altri programmi comunque nocivi dello sviluppo psicofisico dei telespettatori più piccoli, essi potranno andare in onda solo fra le 23 e le 7 del mattino, oppure con l’uso obbligatorio di un parental control.
In entrambi i casi dovrà sempre essere presente l’apposita avvertenza televisiva (bollino rosso). I criteri per l’individuazione dei contenuti considerati non adatti alla fruizione dei minori saranno individuati, sulla scorta della normativa comunitaria, dall’Agcom, allo scopo di garantire la messa in onda di programmi che non ledano il corretto sviluppo psicofisico dei minori. Le stesse norme valgono anche per le anteprime di opere cinematografiche. Il ministro dello Sviluppo insieme a quello dell’Istruzione curerà poi la realizzazione di campagne scolastiche per un uso consapevole dei media, e trasmissioni rivolte a questo scopo anche ai genitori.