
Francesca Michielin in gara al Festival di Sanremo con "Fango in Paradiso" - Foto di Alessandro Treves
«Con questa canzone ho cercato di alzare un po’ l’asticella, di portare sul palco una nuova me. Una me che arriva da due anni sicuramente un po’ complicati, anche per motivi di salute». Francesca Michielin si racconta così alla vigilia del suo terzo Sanremo in gara, con il brano Fango in Paradiso, che per l'artista è anche il ritorno sulla scena in grande stile dopo l’asportazione di un rene subita nell’estate del 2023 che l’ha costretta a fermarsi per un po’. «Questa canzone rappresenta un momento di liberazione, come se il mio corpo tornasse di nuovo ad avere forza, ad avere voglia, a poter cantare», confessa.
Il ritorno al Festival coincide anche con il traguardo dei 30 anni (che compirà il 25 febbraio e festeggerà «con un evento molto speciale, qualcosa che non ho mai fatto prima») e con il decimo anniversario della pubblicazione de L’amore esiste, che ha deciso di festeggiare pubblicando oggi L’amore esiste 2025 reloaded con la produzione Okgiorgio. La Michielin torna a Sanremo dopo quasi 10 anni da nessun Nessun grado di separazione e quattro anni dal duetto all’Ariston con Fedez con cui arrivò seconda. Nella serata delle cover, venerdì 14 febbraio, duetterà con Rkomi sulle note di La nuova stella di Broadway di Cesare Cremonini. Ma l’artista (cantante, musicista, autrice e conduttrice tv) oggi è più consapevole, capace di rinascere da momenti di grandi difficoltà. «Torno con una ballad sicuramente molto classica da un certo punto di vista e moderna da un altro, richiama un po’ lo stile del cantautorato pop che mi piace, quello di Taylor Swift e di Harry Styles» sottolinea.
Poi aggiunge: «Questa per me è anche una canzone molto viscerale, forse tecnicamente la più complessa che abbia mai portato su quel palco e non solo». Una canzone «nata di getto», in mentre Francesca era in studio con Davide Simonetta e Alessandro Raina: «Io mi sono operata nell’agosto del 2023, solo che il postoperatorio è stato difficilissimo e i dolori sono venuti solo qualche dopo. Quindi l’estate scorsa che stavo veramente malissimo ho avuto bisogno di andare in studio e sfogarmi. Per me Fango in Paradiso è anche una canzone fisica, perché quando la canto mi sembra di cantare un po' con tutto il mio corpo, con tutto il mio corpo che finalmente c'è, c'è di nuovo. E forse anche più forte di prima. Ho passato tutto quest’anno tra fisioterapia e studio di registrazione, ho lavorato tantissimo» dice. «Ho cercato di sperimentare di più, di scrivere anche più del solito, perché proprio come mio papà va tutti i giorni in bottega da buon artigiano a lavorare in legno, io ho cercato di tutti i giorni di andare un po' in officina a fare musica» aggiunge l’artista che sta scrivendo un nuovo album. Il messaggio della canzone di Sanremo è semplice e forte: «Non possiamo avere sempre il controllo su tutto, non si può vivere con l'ossessione che tutto sia sempre perfetto. Anche in Paradiso ci può essere un po’ di fango».
Ma cosa è il Paradiso per Francesca Michielin? «Io ho scritto questa canzone in un momento di estrema crisi. Ma dopo questo intervento molto invasivo, è come se il mondo mi fosse crollato addosso, perché mi sono ritrovata ad avere dei dolori infiniti che non auguro a nessuno, non riuscivo a cantare, avevo il diaframma bloccato, ero completamente andata. E quindi mi chiedevo se sarei riuscita a tornare a cantare come prima. Ma c’è stata una rinascita: non bisogna pesare di essere meno di prima perché ti manca qualcosa. Io mi sento meglio di prima proprio perché ho una consapevolezza molto più forte di me». Si è rivolta a qualche santo Paradiso? «Mia nonna è devota a San Biagio che è il protettore della gola, adesso il 2 febbraio c’è la candelora e le ho detto di benedire qualcosa per me da portare a Sanremo».