venerdì 21 novembre 2014
Nella legge di stabilità si vorrebbe abbassare l'Iva al 4% per i libri elettronici. Ma è già arrivato lo stop da Bruxelles, che avvisa: rischiate la procedura d'inflazione.
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Le tasse sui libri elettronici devono restare alte. La cultura va tassata al 22% anche in versione digitale. Guai a chi prova a ridurre la pressione fiscale in questo ambito. L'avviso al governo italiano arriva direttamente da Bruxelles. "L'aliquota Iva sugli ebook deve essere quella standard ,che per l'Italia è il 22%." Lo spiega una fonte della Commissione Ue, sottolineando che se la legge di stabilità fosse applicata con un'aliquota ridotta del 4% sugli ebook, "si profilerebbe una violazione delle regole Ue e quindi una procedura di infrazione contro l'Italia." La fonte precisa che la Commissione ha già avviato procedure di infrazione contro Francia e Lussemburgo proprio per aver modificato l'aliquota Iva sugli ebook da quella standard a quella ridotta. I due paesi sono stati deferiti nel 2013 alla Corte di giustizia Ue. La Commissione intende modificare la legislazione europea in materia di Iva, spiega la fonte, sottolineando che l'obiettivo è che "beni e servizi simili siano soggetti alla stessa aliquota Iva". E tuttavia, la fonte sottolinea che "non si può dire che un ebook è equivalente a un libro stampato, a causa di considerazioni legali, formali ed economiche." Martedì prossimo a Bruxelles, i ministri della cultura Ue si riuniranno per discutere anche dell'Iva applicabile agli ebook, ma il tentativo guidato dalla presidenza italiana di trovare un compromesso per la revisione delle attuali regole è destinato a fallire per l'opposizione di numerosi stati.
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