«La legislazione sinora in vigore prevedeva già per il figlio nato da un rapporto incestuoso il diritto a tutelarsi attraverso la possibilità di ottenere il riconoscimento e dunque anche il mantenimento». Lo ricorda l'Osservatore Romano in una nota, sottolineando che «chi si è battuto contro l'approvazione delle nuove norme riguardanti l'incesto non ravvisa in esse nessun altro intento se non quello di voler introdurre un principio ideologico volto a minare l'identità della famiglia e a derubricare l'incesto, sanzionato penalmente dalla legge italiana, da reato a fenomeno da giudicare come mera espressione culturale».