giovedì 9 ottobre 2014
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Accorato appello dei vescovi umbri alle parti in causa, perché riprenda immediatamente il dialogo sulle acciaierie di Terni. "La rottura delle trattative - affermano i vescovi in una nota - rende ancor più grave la situazione sociale e occupazionale dell'intera regione dell'Umbria". "I vescovi dell'Umbria - si legge nella nota della Ceu (Conferenza episcopale umbra) - come è avvenuto in altre simili circostanze, esprimono viva preoccupazione per il fallimento delle trattative che interessano i lavoratori dell'Ast di Terni. La rottura delle trattative rende ancor più grave la situazione sociale e occupazionale dell'intera regione dell'Umbria a seguito del paventato avvio della procedura di licenziamento per oltre 500 lavoratori, che porta con sé conseguenze umane e sociali dolorosissime".    "I vescovi - prosegue la nota - mentre esprimono la loro vicinanza e solidarietà ai lavoratori e alle loro famiglie in questo difficilissimo momento, rivolgono un accorato appello alle parti in causa, ThyssenKrupp, governo, sindacati, istituzioni affinché riprendano immediatamente il dialogo e le trattative con toni sereni e aperti alla comprensione reciproca per trovare una soluzione equa e dignitosa per tutti, specie per i più deboli della vertenza in atto".
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