"Tutta la questione dell'Ici è stata affrontata con presupposti marcatamente ideologici, soprattutto se riferiti al mondo della scuola paritaria". Lo denuncia padre
Francesco Macrì, presidente della Fidae, l'associazione che riunisce le scuole cattoliche. "La scuola paritaria - ricorda il religioso ai microfoni della Radio Vaticana - anche in base alla legge 62, svolge un servizio pubblico. Se la scuola paritaria dovesse addossarsi il pagamento dell'Ici, sarebbe condannata alla chiusura".Per padre Macrì, che ha preso atto delle parole di Monti sul tema, ora "serve una formulazione chiara, che scavalchi interpretazioni che forse, in qualche misura, andrebbero poi a ledere l'intenzione del Governo".Se la norma venisse applicata nel senso che le scuole debbono rinunciare alle esenzioni in quanto ricevono le rette dalle famiglie degli allievi, infatti, "verrebbe meno il diritto della libertà di scelta educativa della famiglia". Dunque, la precisazione fatta da Monti in Commissione "basta se viene precisato meglio cosa si intende per "attività non-profit', perché noi delle scuole paritarie cattoliche ricadiamo sotto un tipologia un pò complessa. Per certi aspetti siamo gestiti da enti no-profit, ma per altri aspetti, invece, risultiamo attività commerciali. Vista quest'apparente contraddizione, il testo proposto da Monti dovrebbe chiarire benissimo questa questione, cioè che le scuole paritarie non-profit siano veramente sollevate dall'Imu".