venerdì 14 maggio 2021
Ecco le misure che hanno funzionato negli altri Paesi sul fronte delle nascite
L'andamento dei tassi di fecondità in alcuni Paesi europei e in Italia

L'andamento dei tassi di fecondità in alcuni Paesi europei e in Italia - L'EGO - HUB

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Da circa dieci anni il numero medio di figli per donna, il tasso di fecondità, tende a calare in tutto il mondo. Salvo eccezioni, la crisi del 2008 ha inaugurato un periodo di incertezza globale i cui effetti, ancora da decifrare, hanno forti ricadute demografiche. In questo scenario, nel quale si inseriscono cambiamenti culturali e timori per la crisi climatica o quella sanitaria, si è visto che alcuni Paesi, a fronte di consistenti investimenti in politiche nataliste, sono riusciti a far crescere i tassi di fecondità.

In Europa, mentre si è registrato un calo delle nascite persino nei Paesi nordici e i n Francia, anche a causa di recenti limitazioni all’universalità dei sostegni, a distinguersi in positivo sono state la Germania e alcune nazioni dell’Est, Polonia e Ungheria, oltre a Romania e Slovacchia (come spiega il presidente dell’Istat, Giancarlo Blangiardo, nell'articolo per gli Stati Generali della Natalità). Quali misure hanno messo in campo?

In Germania il punto forte, da anni, è il Kindergeld, l’assegno familiare: ammonta a 220 euro al mese per il primo figlio, senza distinzioni di reddito, 225 per il secondo, 250 per i successivi (e circa 160 euro in più per le famiglie povere). Ai redditi superiori ai 60mila euro conviene rinunciare all’assegno, perché le detrazioni fiscali permettono risparmi più consistenti. È inoltre possibile detrarre le spese per l’assistenza dei figli fino a 4.000 euro.

A questa base economica molto solida si è aggiunto negli ultimi anni un forte potenziamento dei servizi per l’infanzia e delle misure per la conciliazione vita-lavoro: l’accesso a nidi e materne è un diritto, l’assegno parentale consente 14 mesi a casa al 65-100% dello stipendio (il limite di reddito c’è, ma oltre i 500.000 euro). Berlino spende per famiglia e figli, il 3,3% del Pil, circa 100 miliardi l’anno. In proporzione, è come se l’Italia ne spendesse 51, e non meno della metà. In Germania gli aiuti spettano a tutti i cittadini, anche agli stranieri residenti.

La Polonia ha introdotto dal 2016 un assegno universale per i figli, senza limiti di reddito, pari a 500 Zloty al mese (circa 100 euro a figlio in un Paese in cui lo stipendio medio è di 600 euro). Erogazioni aggiuntive sono previste per gli studenti che iniziano l’anno scolastico, per i nuovi nati, per pagare l’asilo nido o per le famiglie in difficoltà economica o con carenze educative. La "Big Family Card" è invece un sistema di sconti e indennità aggiuntive per i nuclei con più di tre figli, e si può usare sia nelle istituzioni pubbliche che nelle aziende private. La Polonia ha portato la spesa per famiglia e figli al 4% del Pil. È come se l’Italia spendesse solo per quesa voce circa 70 miliardi.

Nei Paesi del blocco di Visegrad i sostegni sono generosi ed estesi, ma il messaggio anti-migratorio che spesso li accompagna ne limita l’impatto umanitario e, in prospettiva, quello demografico. Le misure ungheresi sono vincolate alla nazionalità oltre che ai matrimoni. Ogni coppia di sposi può beneficiare di un prestito di 30.000 euro, la cui restituzione si riduce fino ad azzerarsi alla nascita del terzo figlio, le coppie che hanno un quarto figlio non pagano più tasse per il resto della vita, chi compra la prima casa ottiene mutui scontatissimi con rate sospese alla nascita dei figli, ogni bambino ha diritto al posto all’asilo nido, i congedi parentali sono stati ampliati ed estesi anche ai nonni. Le famiglie numerose possono acquistare un’auto da 7 posti con rimborso fino a 7.500 euro. La spesa per la famiglia in Ungheria è salita al 4,8% del Pil: come se l’Italia destinasse 80 miliardi.

I Paesi che in Europa hanno investito per la famiglia e i figli durante la crisi hanno visto i tassi di fecondità risollevarsi. È da verificare se questa tendenza durerà. Le ricette che funzionano, in ogni caso, non hanno il braccino corto.

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