giovedì 4 febbraio 2021
A sorpresa, la Camera alta del Parlamento francese ha fermato alcune riforme della legge di bioetica approvate dall'Assemblea nazionale. No ad aperture anche su aborto e maternità surrogata
Francia: il Senato boccia la «provetta per tutte» e il «diritto al figlio»
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Nel quadro della revisione in corso della legislazione bioetica francese, l’esame della bozza in seconda lettura al Senato ha dato vita a quel «sussulto di coscienza» dei parlamentari invocato da settimane a gran voce dalle associazioni di difesa della vita. Al termine di una serrata battaglia di emendamenti, ha prevalso infatti la linea dei senatori decisi a correggere all’insegna della prudenza gli strappi bioetici più flagranti avallati, in seconda lettura, dai deputati dell’Assemblea Nazionale.
È stato in particolare soppresso il primo articolo, estremamente controverso, del progetto di legge, ovvero quello che intendeva estendere l’accesso alla fecondazione assistita pure a donne single e coppie lesbiche, senza curarsi di spianare così la strada alla contestatissima prospettiva di nascite decise volontariamente senza la figura del padre. Per il momento, la fecondazione assistita resterà riservata alle coppie eterosessuali con problemi di sterilità. Il Senato ha detto no pure alla prospettiva dell’autoconservazione non terapeutica dei gameti femminili, che intendeva aprire la strada a gravidanze differite «di convenienza». Proibizione pure per la trascrizione completa allo stato civile transalpino dei bambini nati all’estero a seguito di un contratto d’utero in affitto stipulato da cittadini francesi. Inoltre, i senatori hanno adottato un emendamento per l’iscrizione nel Codice civile del principio secondo cui «il diritto al figlio non esiste».
Sul fronte della ricerca sugli embrioni, è stato mantenuto il divieto di realizzare embrioni chimera uomo-animale e transgenici. Altro emendamento di grande rilievo quello che prevede la soppressione del principio della «sofferenza psico-sociale» precedentemente introdotto per giustificare aborti senza più alcun limite di tempo.
Ora il testo passa alla Commissione bicamerale paritetica, con un esito finale ancora incerto che potrebbe dar luogo a soluzioni di compromesso fra la linea libertaria dei deputati e quella ben più prudente dei senatori.
Ieri varie associazioni hanno espresso sollievo per la virata voluta dal Senato. Caroline Roux, vice-delegata generale di Alliance Vita, ha parlato di un «segnale forte» inviato dai senatori, pronti a privilegiare «una linea legislativa d’avanguardia, attraverso un approccio bioetico che integra le poste in gioco ecologiche, ambientali e umane».

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