Caro direttore,l’iniziativa promossa da Avvenire per dare voce a chi voce non ha, come accade a tanti malati affetti da patologie gravi spesso a carattere invalidante, è stato subito accolto con il massimo consenso da parte di tutti i parlamentari dell’Udc, che nei fatti si sono impegnati anche in occasione della recente discussione della legge di stabilità finanziaria a difendere in Aula emendamenti a loro favore, a cominciare da quello – approvato – che destina ai malati di Sla 100 milioni, e a proporre numerosi ordini del giorno che hanno ottenuto parere favorevole del Governo. Inoltre, a sostegno dell’iniziativa promossa da Avvenire per dare voce ai malati e alle loro famiglie, l’Udc ha promosso questa mattina una manifestazione davanti alla sede Rai con lo slogan: "Più voce alla vita". Urge dedicare particolare attenzione a quei malati per i quali la ricerca scientifica non ha ancora individuato le condizioni che permetteranno loro se non di guarire almeno di migliorare significativamente la propria condizione. È sul piano della comunicazione mediatica che questi malati vengono feriti con una crudeltà che deve essere fortemente stigmatizzata rispetto alla pubblica opinione.Questi malati vogliono vivere e vogliono che il loro desiderio di vivere sia rispettato come la più preziosa delle risorse di cui oggi dispongono. Ma la loro lotta diventa durissima se si cerca di creare un’opinione pubblica che dà spazio a chi chiede di morire e non a chi come loro chiede di vivere, capovolgendo l’ordine naturale delle cose. Gravissima è la strumentalizzazione che, giusto una settimana fa, è stata fatta nella trasmissione di Fazio. Si è creato un corto circuito mediatico per fare del principio di autodeterminazione l’equivalente della richiesta di morte, senza neppure prendere in considerazione che i malati vogliono vivere e per questo chiedono risorse, attenzione e soprattutto un profondo rispetto.L’impatto emotivo provocato dalle storie drammatiche narrate a "Vieni via con me" richiede una analoga iniziativa che faccia conoscere almeno altrettante storie di persone che vogliono far sapere al Paese intero il valore che ha una vita, la loro, nonostante le difficoltà. L’Unione di Centro, da sempre schierata a tutela della vita, nella infinita varietà delle sue manifestazioni, fa sua questa duplice battaglia per la vita e per la verità: per il diritto a vivere e per il diritto a una informazione autentica. Vita e Verità sono due facce di una stessa medaglia e meritano lo stesso impegno forte e determinato. Lo dicono e lo sottoscrivono con me tutti i deputati e senatori Udc.
Paola BinettiPier Ferdinando CasiniLorenzo CesaRocco ButtiglioneFerdinando AdornatoDorina Bianchi, Francesco BosiLuisa Capitanio Santolini, Enzo CarraAngelo Cera, Amedeo CiccantiAngelo Compagnon, Giampiero D’AliaAntonio De Poli, Teresio Delfino Armando Dionisi, Anna Teresa FormisanoGian Luca Galletti, Claudio GustavinoMauro Libé, Renzo Lusetti Pier Luigi Mantini, Gabriella Mondello Giuseppe Naro, Antonio MereuRoberto Occhiuto, Savino PezzottaNedo Lorenzo Poli, Roberto RaoLorenzo Ria, Salvatore RuggeriMario Tassone, Nunzio Francesco Testa Luca Volontè, Domenico Zinzi