Solitamente si ricordano, come emblema, la mosca bianca e la pecora nera. L'imenottero rappresenta la rarità, l'ovino sta ad indicare il peggiore della compagnia. Pur amando Darwin e qualche libro di zoologia, la frequentazione che mi è capitata mi sembra del tutto fuori luogo. Già, non so come mai, ma in casa mia, nonostante l'inverno sia già passato da tempo, ci vive un'anziana mosca. Le zanzariere le impediscono di andarsene e del resto il clima forse non le è più consono. Di settimana in settimana, mentre sto in silenzio sulle mie scartoffie, riconosco il suo ronzio sempre più rallentato, meno energico, un volo che quasi non è più. Sarebbe facilissimo farla fuori ma ho deciso che ci facciamo compagnia e credo di essere, tutto sommato, anche un buon badante nei suoi confronti. La comunicazione fra noi è molto ridotta ma quando le parlo si ferma ad ascoltarmi, poi si alza in volo per dimostrarmi il suo affetto e mi gira intorno fin che ha fiato. Non c'è più, né individuo le sue spoglie, in compenso si è fatto vivo un moscerino dell'uva, la drosophila melanogaster. Di buon mattino mi sveglia, roteando intorno al mio orecchio. La sua vita è brevissima, come ben sanno i genetisti. Anche lui se n'è andato. C'è qualche topo per strada ma, al momento, sono restio a dargli ospitalità.
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