In ogni malato è possibile scorgere il volto del Crocifisso, di quel Dio che si è piegato sulle ferite dell'umanità e ne ha condiviso il dolore. Ecco perché prendersi cura di chi soffre significa toccare con mano la fonte della vita. È questa convinzione che ha guidato san Camillo de Lellis nella sua opera principale, la fondazione della Compagnia dei ministri degli infermi, conosciuti oggi come padri Camilliani. Nato nel 1550 a Bucchianico (Chieti), fu soldato di ventura poi caduto in disgrazia. Si salvò grazie ai Cappuccini di Manfredonia e decise di entrare nell'ordine. Per curare una piaga che non voleva guarire fu ricoverato all'ospedale di San Giacomo degli Incurabili di Roma. Qui incontrò il mondo della sofferenza e decise che proprio ai malati avrebbe dedicato tutta la sua vita. Morì nel 1614.Altri santi. Santa Toscana, vedova (1280-1343); beata Angelina da Montegiove, vedova (1377-1435).Letture. Is 26,7-9.12.16-19; Sal 101; Mt 11,28-30.Ambrosiano. 1Sam 24,2-13.17-23; Sal 56; Lc 10,25-37.
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