venerdì 1 agosto 2003
Le ostriche sono dei molluschi col guscio bivalve, infatti fanno parte dei lamellibranchi e il loro nome deriva dal nome ostracon, che vuol dire proprio conchiglia. Quelle presenti nel Mar Mediterraneo costituiscono una varietà, anche se alcuni la considerano una vera e propria specie, denominata Ostrea Tarenina. Si pesca, preferibilmente, in primavera ed in estate, quando le carni sono migliori per qualità e gusto. Le ostriche, oramai, si coltivano anche in allevamento per garantire una migliore igiene e anche una qualità preordinata. Mentre le cozze sono più gustose da mangiare cotte, le ostriche si mangiano, generalmente, crude; ma come le cozze, anche le ostriche fungono da "microfagi", cioè filtrano, attraverso le branchie, grandi quantità di acqua, trattenendo ed accumulando particelle e microorganismi che vi sono sospesi, gusto a parte però, è proprio il crudismo che può prmettere di trasmettere, all"uomo gravi malattie di tipo infettivo, come le epatiti virali , il tifo, il paratifo e simili. Un etto di ostriche fornisce solamente 57 calorie e di ogni ostrica la parte edibile è solamente il 12 percento. Considerando inoltre che si tratta di un tipo di mollusco molto costoso, anche le sue proteine nobili (10,4%) coi pochi grassi (1,40%) e le tracce di carboidrati( 0,90%) risultano essere proprio ad altissimo prezzo. Pur avendo pochissimi grassi, l"ostrica ha, invece, un"alta percentuale di tessuto connettivo che è di difficile digestione, per cui è controindicata ai bambini e a coloro che soffrono, o ne hanno sofferto recentemente, di gastrite e di epatite. Un"altra categoria di ammalati che non deve assumerle è quella dei gottosi e iperuricemici, per l"alta quantità di purine in esse contenute. Per quanto riguarda il tasso di colesterolo che un etto di ostriche può fornire, è veramente molto basso, solamente 50 mg, per cui, se non si esagera anche le ostriche sono un buon pasto che non aggrava il cuore.
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