Ormai, nella classifica delle notizie che ottengono più titoli sulla Rete dell'informazione ecclesiale, è così da diverse settimane: quando l'argomento "Papa quotidiano" non è sostenuto da qualche gesto o parola di Francesco di forte impatto, esso lascia il primo posto a "Violenza e religione", che purtroppo di parole e soprattutto gesti di forte impatto ne ha da vendere. Dentro il 27% ottenuto in questi ultimi giorni (il Papa invece sta al 18%) c'è mezzo mondo: il Medio Oriente e gli Stati Uniti, il Sudan e pure l'Italia.Del resto, la Cei ha utilizzato anche la via dei social network, indicando l'hashtag #free2pray, per promuovere la proposta di «dedicare la prossima Veglia di Pentecoste, sabato 23 maggio 2015, ai martiri nostri contemporanei». E mentre si sono succedute le adesioni delle grandi aggregazioni e delle piccole parrocchie, c'è stata una rivista che, pur non avendo nel proprio patrimonio genetico una propensione al digitale particolarmente marcata, ha utilizzato il sito web – e solo quello – per diffondere uno schema di Veglia che molti, credo, apprezzeranno.È intitolato «Spirito santo, rendici testimoni» ed è nato dal settimanale Credere (http://tinyurl.com/puxzqhq ). Il quale, per redigere questa Veglia, non è dovuto andare tanto in giro: aveva "in casa" l'uomo giusto, Gerolamo Fazzini (ben noto anche ai lettori di Avvenire), che vi ha messo a frutto sia una competenza e una sensibilità indiscusse in materia di testimoni della fede del XX e XXI secolo, sia un certo allenamento a coniugare paraliturgia e cronaca, condotto recentemente anche nella palestra del sito «quaresimale» "ChiCercate". Cosicché le 12 «brevi storie di martirio» che nello schema seguono l'omelia e precedono la preghiera dei fedeli sono davvero "contemporanee", giacché la più datata è del maggio 2014, e la più recente è del 7 aprile scorso. Solo di poco più "antica", ma straordinariamente viva, è invece la preghiera posta a conclusione della Veglia: l'ha composta infatti il martire contemporaneo don Andrea Santoro.
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