L'ultima esclusiva è stata l'intervista, firmata il 12 giugno da Andrea Acali, a Mariella Enoc, presidente dell'Ospedale pediatrico Bambino Gesù ( bit.ly/3vsouEL ); la prima, meno di 4 mesi fa, è stata un'altra intervista, quella di Deborah Castellano Lubov a monsignor José H. Gómez, presidente della Conferenza dei vescovi cattolici degli Stati Uniti ( bit.ly/3vrO7Wm ). Sto parlando di una novità nel campo dell'informazione religiosa istituzionale e segnatamente vaticana: l'agenzia internazionale "Exaudi", che ha base a Roma e pubblica gratuitamente in italiano, inglese e spagnolo. Sostenuta – raccontano il "Chi siamo" e le "FAQ" del sito – da un'omonima organizzazione senza fini di lucro con sede in Texas, "Exaudi" si propone come finalità l'evangelizzazione e il rafforzamento dell'unità della Chiesa con il Papa e come criteri il rigore giornalistico e il servizio alla Chiesa. È moderna nelle forme e classica nei contenuti.
Alla guida dell'impresa, come direttore editoriale, c'è appunto Deborah Castellano Lubov, affermata giornalista vaticanista (lavorava per l'agenzia "Zenit", che a fine 2020 ha sospeso le pubblicazioni); Andrea Acali, anch'egli vaticanista d'esperienza (trent'anni a "Il Tempo"), è il coordinatore dell'edizione italiana e Larissa López, pure ex "Zenit", di quella spagnola. Sempre nel "Chi siamo" l'agenzia indica tra i suoi valori «un senso di rispetto e dialogo», mentre se si va ai post d'esordio su Facebook e Instagram si trovano ripetuti i verbi «ascoltare, comprendere e discernere». Ecco allora spiegata la scelta, per il nome di questa agenzia, di una parola così densa di significato nella Scrittura e nella vita ecclesiale come «exaudi», ascolta. Passata dalla carta alla Rete, l'informazione vaticana è certo più vivace di un tempo, ma in alcuni casi essa appare polemica, divisiva, gridata. È positivo se online c'è una nuova testata che fa dell'ascolto lo stile che la caratterizza e che propone ai suoi utenti.
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