Non mi sorprende che in questi giorni emerga dalla rassegna stampa, anche digitale, la notizia dell'imminente avvicendamento alla direzione della Sala Stampa della Santa Sede tra padre Federico Lombardi (al quale mi ha legato, in questi anni, un'ammirazione incondizionata) e Greg Burke. Per chi segue di mestiere la vita della Chiesa, e in particolare l'attività del Papa e della Santa Sede, si tratta di una novità non piccola. Ma anche per il più vasto pubblico è certo una notizia: mi viene anzi da pensare che, oggi, vi siano al mondo ben pochi responsabili della comunicazione di un'istituzione pubblica così esposti, e destinati a diventare così noti, come il direttore della Sala Stampa della Santa Sede. A prescindere che abbiano una grande o piccola vocazione a stare sotto i riflettori.Mi ha sorpreso invece, e assai positivamente, il rilievo e soprattutto la popolarità raggiunta dalla notizia della morte del cardinal Piovanelli, arcivescovo emerito di Firenze. E siccome escludo che il merito di questa popolarità sia della pagina Facebook aperta nel 2012 dai suoi estimatori, devo pensare che anche un pastore che ha esercitato il ministero rimanendo tenacemente fedele alla sua Chiesa locale riesce a radicarsi a fondo nella più vasta memoria ecclesiale. Una memoria che la Rete sostiene: ecco così che Tg2000, nell'edizione delle 18.30 del 9 luglio, tira fuori un'intervista inedita del direttore Lucio Brunelli al cardinale toscano girata poco prima che fosse annunciata l'elezione di papa Francesco ( tinyurl.com/hjhwbjw ); ed ecco sulla pagina Facebook il suo testamento spirituale, del quale tra tante perle serbo questa – pensando a certi deserti funerali di donne e uomini della quarta età: «La maggior parte dei volti che si affollano ora nella mia mente sono già nelle mani di Dio e sto guardando verso di loro, certo che mi vorranno accogliere tra di loro».
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