«Un bacio. Che finale scontato!», commenta Alberto di fronte all'ormai ex fidanzata abbracciata a un altro uomo. «Caro Alberto - replica Sergio, il vulcanico amico gay - un finale scontato a volte è tutto ciò di cui abbiamo bisogno». Potrebbe stare qui il senso di Basta un paio di baffi, la prima delle nuove commedie sentimentali del ciclo di Rai 1 Purché finisca bene, in onda dal 2 gennaio in prima serata per tre mercoledì. La storia di questo primo episodio è quella di Sara (Antonia Liskova), una giovane donna col sogno di diventare chef. L'occasione di una vita arriva quando al suo ristorante preferito cercano un cuoco. Ma Luca (Sergio Assisi), il proprietario, a causa di un'esperienza negativa, vuole assumere solo uomini. Sara, però, non può perdere l'opportunità. Così, con l'aiuto di Sergio (Marco Bonini), si traveste da uomo: capelli corti, seno fasciato, baffi finti, diventa Andrea e ottiene il lavoro. A quel punto iniziano gli inevitabili intrecci e la commedia degli equivoci fino a che Luca si innamora di Andrea credendo di essere diventato gay. Allo stesso tempo Andrea manifesta la sua vera identità. La frittata è fatta. Tutto sembra finito. Ma Luca ci ripensa. In realtà si è innamorato di Sara e non di Andrea. Se dunque il lieto fine è garantito, non è detto che il finale sia poi così scontato. Non è un caso che nel pronunciare la battuta conclusiva, Sergio metta la mano sul braccio di Alberto, come a dire che ci potrebbe essere un ulteriore finale anche meno scontato. Il tutto, ovviamente, è trattato con estrema leggerezza, con toni che si addicono alla favola moderna sia pure sullo sfondo di temi importanti come i pregiudizi sulla donna nei posti di lavoro. Con garbo e un po' di sana ironia è trattata anche la questione dell'omosessualità attraverso, soprattutto, la simpatica e saggia figura di Sergio. Tanti elementi che rimandano col pensiero a un grande film come Victor Victoria diretto da un maestro del cinema del calibro di Blake Edwards. Ma anche Fabrizio Costa, che firma i tre nuovi episodi di Purché finisca bene dopo averne diretti in precedenza altri sei, si dimostra regista esperto, con una solida formazione e tanti film per la tv tra cui numerosi a sfondo religioso.
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