Un'intervista di Tinemarie Stolz sul sito della rivista dei gesuiti “America” ( bit.ly/3N8OLRG ) mi fa conoscere “the HippieCatholic”, il brand scelto da Kassidy Beane per sbarcare nell'ambiente digitale statunitense e occuparvi uno spazio preciso: quello di un cattolicesimo che si definisce «progressista» senza rinunciare alla propria identità cattolica tradizionale. Kassidy Beane è una giovane donna trilaureata (marketing, gestione della proprietà intellettuale, filosofia e religione); si definisce content-creator, cantautrice e scrittrice, ma con tutta evidenza “the HippieCatholic” è attualmente la sua principale occupazione. Il sito e i profili Twitter, Instagram, YouTube, Facebook e TikTok sono, nell'ordine, le prime sei ricorrenze proposte da Google lanciando quel nome. In tutte si ritrovano: un ambizioso programma teologico-pastorale, «mettere in dialogo il mondo, dove agisce lo Spirito Santo, e la Chiesa, dove si trova l'eucaristia», e un'immagine ben studiata: l'inquadratura in mezzo primo piano, il trucco accurato, i capelli lunghi trattenuti da una fascia (spesso di fiori) oppure velati, al collo santa Giovanna D'Arco, scelta come patrona. I numeri di questi profili social non sono da capogiro, ma su TikTok, dove attualmente pubblica con più frequenza, talora i video, che spaziano tra catechesi, devozioni, vita ecclesiale e attualità politica, superano le 10mila visualizzazioni. Per esemplificare le tecniche comunicative di Kassidy Beane ne scelgo uno di 14 secondi del settembre scorso ( bit.ly/3wcCXZ2 ). L'autrice canta, con la voce di Bert (Dick Van Dyke) in Mary Poppins, che il vento è cambiato e «qualcosa di strano / tra poco accadrà». Le scritte in sovrimpressione commentano: «La Chiesa cattolica forse ordinerà le donne... al diaconato... non voglio illudermi ma... a Roma il 13 settembre si inizia a parlarne».
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