Ha ragione Emilia Flocchini, inventrice di "Testimoniando": il decimo compleanno di un blog «è un'occasione troppo importante per essere passata sotto silenzio», anche se si è impegnata, per Quaresima, a osservare l'astinenza dalle "carni" digitali. Ecco dunque comparire un testo ( bit.ly/3DW9O6M ) che festeggia in due maniere questa alta longevità online: scegliendo per ciascuno degli ultimi cinque anni un post significativo della storia del blog, e offrendo un po' di bilancio, numerico e no (forme celebrative già messe in atto al momento del quinquennale). Dei cinque post (uno dei quali, generosissimo, riguarda questa rubrica) sottolineo quello del 2017, relativo all'inaugurazione di una assai opportuna sezione del blog dedicata alle "Bufale di Chiesa", e quello del 2020, che ricorda l'iniziativa di presentare una "Rassegna di liete canzoni" (video di corali che eseguono brani religiosi o liturgici) assunta in risposta alla pandemia. Scelte che confermano che l'autrice non solo sa interpretare con originalità di scrittura e libertà di sguardo l'antico mestiere dell'agiografo, ma sa anche intuire dove gli incroci tra Chiesa e Rete sono più cercati (i video di canti) o più pericolosi (le fake news religiose). Il bilancio consiste invece nelle risposte a dieci domande che l'autrice si rivolge. È una vera e propria autointervista, che brilla per la sincerità che ne traspare: sia che riveli soddisfazione per «il post più letto» (il primo della già citata sezione "Bufale di Chiesa"), sia che tradisca frustrazione per quello più incompreso (il lancio dell'hashtag-sondaggio #ilSantochevorrei), sia che manifesti il dolore che è costato scriverlo (riguarda gli abusi dei chierici ai danni dei minori), sia che confessi la speranza che è comune a tutti quelli che fanno il nostro mestiere: allargare la cerchia dei lettori.
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