Alle porte del centro di accoglienza bussano in tanti: ex detenuti appena usciti dal carcere, stranieri rimasti senza un tetto... Pochi giorni fa però a padre Vittorio è venuto un groppo in gola. Davanti a lui c'era una giovane coppia con una bambina di pochi mesi. L'arrivo di Lia è stata una grande gioia ma purtroppo non c'è stato il tempo di assaporare la felicità: i suoi genitori hanno perso il lavoro quasi contemporaneamente e, non potendo più pagare l'affitto, dopo qualche mese di morosità hanno dovuto abbandonare l'appartamento in cui vivevano, in una grande città del Centro Italia.
Padre Vittorio li ha aiutati per le necessità più urgenti, poi però ha voluto visitarli per vedere dove i tre si erano sistemati. Ecco il suo racconto: «Stanno in un sottoscala, senza finestre e con un tasso di umidità molto alto. No, non è il posto dove vivere, soprattutto per la piccola».
È necessario che la famigliola possa tornare a stare in una casa vera, prima che arrivi di nuovo settembre e poi l'autunno e che la salute della neonata ne risenta. Nel frattempo la speranza è che il papà o la mamma di Lia trovino un lavoro per poter ripartire, tutti insieme.
Si può aiutare questa famiglia sfortunata anche con un piccolo contributo sul ccp 15596208 intestato ad Avvenire, "La voce di chi non ha voce", P.zza Carbonari 3, Milano. Gli assegni devono essere intestati ad Avvenire, "La voce di chi non ha voce". Si può anche effettuare un bonifico a favore di Avvenire, "La voce di chi non ha voce", conto n. 12201. Banca Popolare di Milano, ag. 26, codice IBAN: IT65P05584016260000000 12201.
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