Ripresa da "Aleteia" e da "ChurchPop", la notizia che un prete texano, don David Michael Moses, ha trascorso 73 ore – praticamente l'intera Settimana Santa – in confessionale, ricevendo 1.150 penitenti, merita di per sé attenzione: sia per la dedizione che egli testimonia nei confronti del sacramento della Riconciliazione (guardando a modelli dello spessore di san Giovanni Maria Vianney e san Pio da Pietrelcina), sia per l'affluenza di cui ha goduto, piuttosto inconsueta se confrontata con gli standard delle parrocchie europee. Interrogata intorno a questo sacerdote, la Rete è prodiga di notizie. Ecco cosa si ricava incrociando le informazioni provenienti dal suo sito ( bit.ly/3kmtzeY ), dal suo canale YouTube (quasi 21mila iscritti e 800mila visualizzazioni complessive bit.ly/3xWG6gT ), dal suo profilo Instagram (33mila follower) e dalla sua pagina Facebook (19mila iscritti): ha 28 anni, è stato ordinato nel 2019 ed è attualmente vicario nella parrocchia di St. Faustina a Houston. Compone musica pop e si è esibito con successo nelle ultime edizioni del "Concerto per la vita" che si tiene annualmente a Houston a sostegno dei Centri di aiuto alla vita della diocesi. Alcuni dei suoi video presentano semplici catechesi, in altri si cimenta in brevi barzellette, ma spiccano quelli in cui racconta con entusiasmo la sua identità e il suo vissuto di presbitero. Non a caso è stato protagonista, qualche mese fa, di un documentario autobiografico prodotto dal canale televisivo cattolico "Shalom World" e intitolato "Il mio viaggio verso il sacerdozio", che è anche il video più cliccato sul suo canale YouTube. È possibile che si debba guardare anche a tale popolarità digitale, acquisita rappresentando con assoluta convinzione la propria vocazione al sacerdozio, per spiegare l'attrazione che egli suscita come ministro della riconciliazione.
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