Ogni mattina, per abitudine professionale, bevo il caffè mentre apro lo smartphone. Da tre mesi, sempre pessime nuove. Oggi apprendo dei Mlrs, sistemi lanciarazzi a lungo raggio che saranno forniti dagli Usa all'Ucraina. Foto: dinosauri d'acciaio che portano sulla groppa una micidiale cartuccera di missili. Gittata fino a 300 chilometri. Come da Milano a Firenze. Serviranno a respingere l'avanzata russa nel Donbass. Ma, mi chiedo, 300 chilometri di gittata: e se un missile colpisce in territorio russo? Con armi Usa? Non sarebbe, già, una guerra più grande? Gli ucraini impareranno in due settimane a manovrare i Mlrs. Meno che per imparare a guidare una 500. Mi immagino, nell'abitacolo, la miriade di tasti e spie luminose. Le dita di quel soldato, magari poco più di vent'anni, non tremeranno? Chi ucciderà quel missile, e quanto lontano? Mi fa malissimo, il web, ultimamente. Un pugno, ogni mattina. Mi sento già stanca. «Che il Cristo abiti per la fede nei vostri cuori e così, radicati e fondati nella carità, siate in grado di comprendere con tutti i santi quale sia l'ampiezza, la lunghezza, l'altezza e la profondità, e conoscere l'amore di Cristo che sorpassa ogni conoscenza, perché siate ricolmi di tutta la pienezza di Dio». Le so a memoria, le parole insegnate da Paolo agli Efesini. Me le ripeto fra me. Poi mi alzo, lenta. Ma, anche oggi, vado a annaffiare le rose sul balcone.
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