Inonni conoscono Ligabue e i nipoti non esitano a riconoscere le note di Celentano o di Morandi. Entrambi sono anche capaci di canticchiarle. Almeno dal punto di vista canoro si direbbe che le generazioni si stanno avvicinando. Per il resto, però, non ci sono over sessantacinque e under venticinque più distanti degli attuali. I primi sono nati a cavallo della guerra, i secondi al passaggio del millennio. Da una parte gli ignoranti informatici, dall'altra i nativi digitali, per un confronto tra passato e presente, senza nostalgia, aperti comunque al dialogo. Anche per questo Il programma del secolo, primo game show di Tv2000 (il giovedì in prima serata), mette a confronto nonni e nipoti per un gioco fatto sul serio. Toni scanzonati, ma temi impegnativi come l'amore e il lavoro (argomenti delle prime due puntate). Si può allora scherzare sulle precedenti occupazioni dei cantanti e scoprire che Celentano faceva l'orologiaio e Morandi il ciabattino, ma anche discutere sulle già discutibili affermazioni degli ultimi ministri del lavoro. Oppure interrogarsi sul ruolo della tecnologia. Il tutto nel contesto di una serie di giochi e di quiz in cui si sfidano i senior e gli junior, divisi in squadre composte da tre concorrenti più un capitano vip, ovvero un personaggio conosciuto (Luca Giurato per dirne uno). In ogni puntata è previsto, inoltre, un ospite misterioso (Maurizio Battista nell'ultima), che diventa oggetto di un mini talk show per poi interagire nei giochi. A condurre il tutto Michele La Ginestra, che approda curiosamente a Tv2000 dopo aver fatto il prete a Colorado con tanto di talare e scarpe da ginnastica a raccontare di improbabili corsi prematrimoniali. Ma questa è un'altra storia. Del Programma del secolo, La Ginestra (che mantiene più o meno le scarpe di Colorado) è di fatto il mattatore, mettendo in campo tutto quanto imparato sulle scene teatrali che l'attore romano continua a calcare più degli studi televisivi. Il format si rifà a meccanismi già sperimentati, ma la versione di Tv2000 si pone su un piano diverso: colloquiale, garbato e persino educativo. Non è un caso che al gioco non si vince niente, anzi: c'è solo, per chi perde, una piccola penitenza che può trasformarsi in piacere. E stasera la terza puntata è dedicata al divertimento, ieri come oggi.
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