Padre Zezinho (José Fernandes de Oliveira), 80 anni, dehoniano brasiliano, non deve la sua vasta popolarità alla Rete, ma alla “christian music”, della quale è considerato uno dei pionieri, con 1.500 canzoni composte e 120 album registrati. Si contano anche 90 libri, programmi in radio e in televisione, dvd, concerti e operette. Ma basterebbe dire di lui che fu coautore dei testi della Via Crucis presieduta da papa Francesco sulla spiaggia di Copacabana, durante la Giornata mondiale della gioventù di Rio de Janeiro (luglio 2013). Ciò non toglie che anche in Rete sia diventato una star: sul canale YouTube ( bit.ly/3ub2j7H ), forte di 237mila iscritti, il contatore segna per i suoi video, dal 2015 a oggi, quasi 35 milioni di visualizzazioni complessive, mentre sono 1 milione i follower della pagina Facebook, creata otto anni fa. È proprio per un suo recente post su Facebook ( bit.ly/3ieGs9w ) che lo ha ripreso “Aleteia”, con un articolo sull'edizione lusofona subito tradotto anche da quella italiana ( bit.ly/3JnyxD0 ). Il post è uscito l'11 marzo e suona come una severa reprimenda, «dopo aver visto e letto quello che gira su internet», nei confronti dei «predicatori di oggi», che egli paragona a degli «infermieri improvvisati» che azzardano diagnosi imitando i medici senza averne la competenza. Questi pseudo profeti invocano per sé l'ispirazione dello Spirito Santo, che pertanto padre Zezinho dichiara essere «la persona più calunniata della Santissima Trinità», e, basandosi non su letture e studi ma sulla superficiale imitazione di un «predicatore di successo», sfruttano gli strumenti digitali per rivoltarsi «contro il Papa, i vescovi, i professori di teologia e la storia della Chiesa». L'autore, forte di un'esperienza nella comunicazione ecclesiale che va ben al di là delle canzoni, deve aver toccato un nervo scoperto della vita ecclesiale brasiliana: il suo post ha ottenuto già più di 8mila reazioni, 900 condivisioni e quasi altrettanti commenti, in gran parte d'accordo con la sua denuncia.
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