San Carlo Borromeo è il simbolo di quella "Chiesa in uscita" che oggi papa Francesco invoca come modello: una comunità guidata da testimoni che non temono di "sporcarsi le mani" per far sì che il Vangelo entri nel quotidiano vissuto della gente. E d'altra parte il ministero di Borromeo si colloca in un momento storico particolare con una profonda riforma in atto nella vita della Chiesa: una sfida che il santo affrontò con coraggio e determinazione. Nato nel 1538 sul Lago Maggiore, da famiglia nobile, aveva studiato a Pavia e a Roma. Ancora giovanissimo era stato creato cardinale e aveva partecipato al Concilio di Trento. Fu nominato vescovo nel 1563, salendo sulla Cattedra che fu di sant'Ambrogio. Percorse l'enorme diocesi milanese visitando le parrocchie più volte e curò i malati di peste di persona nel 1576. Morì nel 1584, consumato dalla malattia e dalle fatiche.
Altri santi. Santi Vitale e Agricola, martiri; beata Elena Enselmini, monaca (1208-1242).
Letture. Fil 3,17-4,1; Sal 121; Lc 16,1-8. Ambrosiano. 1Gv 3,13-16; Sal 22; Ef 4,1b-7.11-13; Gv 10,11-15.
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