Un drammatico videomessaggio per far sapere cosa pensa il Papa
domenica 10 dicembre 2023
Se chiedessi quale video sul canale YouTube di “Vatican News” ha ottenuto più visualizzazioni nell’ultimo mese, difficilmente credo che qualcuno indovinerebbe la risposta. Si tratta infatti del videomessaggio di 7 minuti che papa Francesco ha rivolto il 7 dicembre all'arcieparchia di Ernakulam-Angamaly dei siro-malabaresi. Pronunciato in italiano, sul canale anglofono e con i sottotitoli in lingua malayalam va verso le 77mila visualizzazioni (bit.ly/3ReBCKO), mentre sul canale italofono ne conta 23mila (bit.ly/46QqTM7). Il motivo di tanta popolarità, cui i siti ufficiali siro-malabaresi stanno contribuendo, è presto detto: l’arcieparchia di Ernakulam-Angamaly è la sede dell’arcivescovo maggiore dell’antichissima Chiesa orientale cattolica siro-malabarese, una Chiesa “sui iuris” radicata nel Kerala (India) che conta in tutto il mondo (dice il sito ufficiale bit.ly/3uY47EO) 5 milioni di fedeli. Tale sede è al centro di uno scontro sulla liturgia unificata; non è questo il luogo in cui parlarne (per un primo approfondimento rimando al più recente articolo dell’agenzia del PIME “AsiaNews” bit.ly/484zn3e), ma basti dire che tale Chiesa si trova sull’orlo di un vero e proprio scisma. Lo attestano inequivocabilmente questi drammatici passi del videomessaggio papale: «Nel nome del Signore (…) vi chiedo di ricomporre questa rottura. È la vostra Chiesa, è la nostra Chiesa. Ristabilite la comunione, rimanete nella Chiesa cattolica!». E ancora: «Siete chiesa, non diventare setta. Non costringete la competente autorità ecclesiastica a prendere atto che siete usciti dalla Chiesa, perché non siete più in comunione con i vostri pastori e con il successore dell’apostolo Pietro». Ma mentre viene naturale paragonare tale moderna comunicazione “in tempo reale” con quella degli scismi del passato – fatta di documenti scritti e da giorni e giorni di viaggio per recapitarli –, è interessante ascoltare con quale consapevolezza papa Francesco ha fatto ricorso a «questo modo un po’ inconsueto» di rivolgersi «al santo popolo fedele di Dio» siro-malabarese, cioè un videomessaggio. Il papa dice che ha «scritto più volte in passato», ma ha saputo «che non a tutti sono state lette le mie lettere». Per questo ha pensato di utilizzare le opportunità dirette offerte dal digitale: «Perché nessuno abbia più dubbi su cosa pensa il papa». © riproduzione riservata
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