Un defibrillatore nella più grande e famosa chiesa di Bologna, la basilica di San Petronio, affacciata sul cuore della città, Piazza Maggiore. È la bella idea che ha avuto l'associazione «Amici di San Petronio», che opera a favore della basilica e del suo restauro. Idea che ha preso corpo grazie alla collaborazione di Vittoria Borghetti e del professor Gabriele Bronzetti, sostenitori dell'associazione «Piccoli grandi cuori» che opera per l'assistenza, la tutela e la promozione della salute dei pazienti con cardiopatie congenite, e alla generosità dell'associazione «Succede solo a Bologna». Lo strumento potrà essere utilizzato da qualunque operatore sanitario, in attesa dell'arrivo dell'ambulanza, in caso di emergenze sanitarie, sia all'interno della Basilica, che accoglie ogni anno un milione e mezzo di visitatori, sia nella piazza e nelle zone limitrofe del centro storico bolognese. La defibrillazione precoce permette di prevenire la morte improvvisa dovuta ad arresto cardiaco e la «rete» sanitaria alla quale la basilica è collegata consente di offrire e chiedere aiuto integrando il soccorso del 118. «Il tema della sicurezza e della salute è per noi centrale nella nostra gestione quotidiana – racconta Lisa Marzari degli "Amici di San Petronio" –. Il personale è stato appositamente formato per poter fronteggiare le eventuali emergenze».
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