Un blog chiama la samaritana a guidarci sulla Via Crucis
domenica 12 marzo 2023
Nella sua storia ultradecennale il blog collettivo “Vino Nuovo” ha visto alternarsi diversi autori e contenuti, ma non è mai venuta meno del tutto la vocazione giornalistica inscritta nel suo dna dai collaboratori della prima ora. Ne è riprova la fedeltà a un bell’appuntamento quaresimale: la proposta di testi per la Via Crucis ispirati ai «nostri Calvari di oggi». La proposta firmata questa settimana da Giorgio Bernardelli (bit.ly/403VUtj), coordinatore editoriale di “AsiaNews”, rispetto a quelle degli scorsi anni ha una caratteristica in più: il narratore che detta le varie stazioni attingendo alla cronaca non è colui o colei che firma il testo, ma un personaggio dei Vangeli, scelto tra quelli dei quali i Vangeli stessi non ci dicono più nulla, dopo l’episodio che li vede protagonisti. Non è certo un caso che Bernardelli abbia scelto, per la sua “Via Crucis”, la donna samaritana di cui il Vangelo di oggi – nel rito romano, in quello ambrosiano è stato letto domenica scorsa – narra il dialogo con Gesù, «uno dei più belli e complessi di tutta la narrazione evangelica» (così inizia il suo commento Ester Abbattista su “Re-blog” bit.ly/3JtvA6d). Ed ecco, in cinque delle sette stazioni, che quel dialogo si intreccia al tempo stesso al supplizio di Gesù e ai drammi della cronaca: le nuove violenze di cui ribolle proprio la Terra Santa; la tragedia di Cutro e le polemiche sugli stranieri che le hanno fatto seguito; la spoliazione totale patita dalle vittime del terremoto in Turchia e Siria; la «sete» del creato e l’inadeguatezza delle nostre risposte; e naturalmente la guerra in Ucraina e l’«ideologia travestita da religione» che la sostiene. Nelle altre due stazioni l’intreccio non è con la cronaca ma piuttosto con il vissuto personale di noi “samaritane” di oggi e di sempre, preda della «tentazione terribile» del giudicare, e con il cuore che di continuo «si inaridisce». Commentando anche sul suo profilo Facebook questo post di “Vino Nuovo” un altro, recente autore (e antico amico) del blog, Lorenzo Pisani, valorizza la scelta del «punto di vista di un personaggio dei Vangeli di cui si perdono le tracce». Perché «questo siamo tutti», dice. «Abbiamo incontrato il Signore e poi continuiamo ad attraversare i giorni, buoni e cattivi, e a compiere opere, buone e cattive». Ma restiamo «personaggi in cerca di una buona notizia, in cerca di Vangelo». © riproduzione riservata
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