Oggi compio gli anni. Prima o poi sarebbe accaduto, dopo sette anni di rubrica, di arrivare al momento in cui avrei scritto festeggiando il compleanno. Quarantasette anni volati, scivolati addosso come una carezza calda. Alla fine, come ha scritto un'amica qualche giorno fa, siamo ogni giorno nuvola nuova e diversa, in continua trasformazione. Questo pensiero mi mette euforia ma anche paura. Oggi è giorno speciale per me, come lo è per tutti noi quando soffiamo sulle candeline. La luce schietta della candela ci mette davanti a un altro anno passato e ci pone davanti a un bilancio di ciò che è immediatamente stato e di quello che sarà. Il lume diventa come quei vecchi proiettori che coloravano i muri di casa dopo una vacanza, anni fa. In un attimo vedi quello che hai perso per strada, ciò che hai guadagnato col sudore della passione e molte altre cose. Scorrono immagini vissute, punti esclamativi e interrogativi: chi ero ieri? Chi sarò domani? Cosa mi chiederà la vita? E, ancora: cosa chiederò io a lei?
Più passa il tempo e più so di non sapere. Ogni giorno è come una puntata di una serie o una scena thriller, oppure d'amore. Ogni giorno una puntata, dicevamo: cosa succede oggi, a parte tirate di orecchie, messaggi e telefonate di auguri? Accade una cosa per me molto importante: esce ufficialmente, sulle più importanti piattaforme dedicate, l'audiolibro di Sintomi di felicità letto da Neri Marcorè. Questo mi riempie di gioia, non solo perché il libro si trasforma in un supporto accessibile anche a chi non può leggere, ma soprattutto perché tutto il ricavato andrà a sostenere i progetti de «La lega del filo d'oro». Un racconto che affronta un tema delicato come la sclerosi multipla, letto da un'eccellenza come Neri, il cui risultato è fare qualcosa di concreto per chi è meno fortunato.
Direi che oggi la puntata della serie è particolarmente felice, e che mi sono fatto un bel regalo di compleanno.
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