Tra tanto risentimento e odio rigurgitanti sulle pagine dei quotidiani, ci sarà anche un po’ di amore? Certamente, basta cercare bene. D’altronde, che cosa sarà l’odio se non mancanza di amore? Daniela Santanchè – un titolo solo: «Campagna d’odio contro di me», “Giornale” (6/7) – lo denuncia chiaro e tondo. E pensare che al Twiga di Forte dei Marmi, scrive Concetto Vecchio sulla “Repubblica” (7/7), «Paolo Brosio ospita le sue Olimpiadi del cuore per beneficenza», che null’altro potrà essere che un’espressione d’amore. Rigurgiti d’amore persino pericolosi, come in Nord Corea dove, scrive Paolo Lepri sul “Corriere” (6/7), «se dici “ti amo” rischi l’arresto». Talvolta costosi, e litigiosi, come alle Cinque Terre (“Corriere”, 6/7): «Un ticket per la Via dell’Amore. E tra i sindaci scoppia la lite». L’amore è capace di spazzare via le scorie del tempo come nel caso dei Pooh, età media sui 75 anni. Sul “Corriere” (7/7) Chiara Maffioletti racconta della loro prossima tournée, piuttosto affollata visto che si parte con San Siro a Milano e l’Olimpico a Roma. Titolo: «La famiglia torna a riunirsi», tutto per aver scoperto, dopo il Festival di Sanremo, l’affetto immutato e trans-generazionale del pubblico: «Un amore – annota Maffioletti – forse sottovalutato dagli stessi Pooh». L’amore trionfa in vita e anche dopo. Titolo sul “Giornale” (7/7): «Le ultime volontà di Silvio: “Tanto amore per tutti voi”». I soldi in sé non sono altro che una manifestazione, tangibile assai, di amore. Lo conferma Marcello Dell’Utri nel titolo su un quotidiano di segno opposto, la “Stampa” (7/7): «I 30 milioni sono un gesto d’affetto». Per amore, ovvero per la sua mancanza, si può soffrire, fino a rompere una relazione che dopo 34 anni pareva inossidabile. Perché Bianca Berlinguer lascia la Rai? Perché non si sente amata. Si sfoga, con il consueto garbo, con Alessandro Ferrucci sul “Fatto” (6/7): «In Rai ero percepita come un fastidio: mi sono sentita sola». Ma nell’amore, sia pure nella reiterata sconfitta e attraverso cocenti delusioni, si può perseverare. Dichiara Charles Leclerc (“Stampa”, 7/7): «Amo la Ferrari, resterò a lungo». E il suo stipendio? Un gesto d’affetto. È dunque dimostrato che sui quotidiani l’amore trionfa sull’odio. Magari con dell’ironia qua e là, ma sempre ironia amorevole.
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